Padova, piazzale Boschetti, scoppia la guerra degli alberi tagliati nel futuro parco

Padova, piazzale Boschetti, scoppia la guerra degli alberi tagliati nel futuro parco
PADOVA È scontro sul taglio degli alberi in piazzale Boschetti. Da qualche settimana sono partiti i cantieri del progetto che trasformerà l'ex terminal delle...

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PADOVA È scontro sul taglio degli alberi in piazzale Boschetti. Da qualche settimana sono partiti i cantieri del progetto che trasformerà l'ex terminal delle corriere in un parco pubblico. In attesa che il piazzale vero e proprio, a gennaio, venga liberato dal parcheggio gestito da Aps holding, i lavori si stanno concentrando sull'area a ridosso del Piovego, che contemplano anche la rimozione di alcuni alberi.

Una circostanza che, qualche giorno fa, ha fatto salire sugli scudi il consigliere leghista Alain Luciani. «Io mi chiedo, non si poteva partire con l'eliminazione dell'asfalto e attendere fino all'ultimo la rimozione delle alberature - ha tuonato l'ex assessore della giunta Bitonci - Ma che modo di gestire il verde pubblico è mai questo? Un panorama davvero desolante, io se fossi qualcuno mi vergognerei».
 
L'attacco era rivolto all'assessore all'Ambiente Chiara Gallani, che ieri ha ribattuto punto su punto alle accuse. «I lavori che si stanno svolgendo sull'argine fanno parte del cantiere per la realizzazione del Parco Tito Livio, un'area verde che verrà realizzata al posto dell'attuale parcheggio pubblico. Un progetto seguito da Andrea Micalizzi e presentato pubblicamente circa un anno fa - ha spiegato Gallani - Quello che oggi è un parcheggio diventerà un parco che, attraverso una nuova passerella ciclopedonale, sarà collegato ai giardini dell'Arena. Il progetto prevede inoltre la riqualificazione e messa in sicurezza della sponda arginale, con un attracco per la navigazione fluviale lungo le mura rinascimentali e il Piovego».

«In questo contesto - continua Gallani - l'abbattimento degli alberi cresciuti spontaneamente è un obbligo imposto dal Genio civile, per ragioni di sicurezza idraulica. Obbligo confermato poi dalla Soprintendenza per ragioni diverse, di carattere storico, culturale e paesaggistico. Inoltre gli uffici regionali del Genio civile, per gli stessi motivi di gestione idraulica del territorio, ci hanno prescritto di vigilare affinchè lungo l'argine non cresca più vegetazione spontanea. Coordinandomi con il sindaco, con Micalizzi e con i tecnici, ho esaminato attentamente negli scorsi mesi la situazione di ogni singolo albero, perché ogni perdita è per tutti un dispiacere profondo. Le prescrizioni normative del Genio, però, non hanno dato possibilità, neppure rimodulando il progetto, di salvarli, in quanto non sussistevano i criteri di salvaguardia idraulica prescritti - ha concluso Gallani - Criteri che non ci sono oggi, motivo per cui siamo stati costretti ad abbattere, né c'erano ieri, quando il Genio civile, appunto, avrebbe dovuto evitare che si creasse una situazione che oggi pesa, perché parliamo di alberi di grandi dimensioni ormai parte del nostro paesaggio, seppur nati spontaneamente e fuori dalla pianificazione delle rive. Ma l'intera operazione, lo ricordo, ha lo scopo di fare un parco, al posto di un parcheggio».
Alberto Rodighiero  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino