Trieste, il prefetto: balzo contagi, piazza Unità d'Italia vietata sino a fine anno. «È ora di comprimere la libertà di manifestare»

Manifestazione contro il green pass in piazza Unità d'Italia a Trieste
TRIESTE - In Piazza Unità d'Italia non potranno svolgersi più manifestazioni fino alla fine dell'anno. Insieme con la zona di San Giusto, dove già...

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TRIESTE - In Piazza Unità d'Italia non potranno svolgersi più manifestazioni fino alla fine dell'anno. Insieme con la zona di San Giusto, dove già vige un obbligo di questo tipo, anche un altro dei luoghi più noti della città sarà chiuso a cortei e assembramenti vari. Lo ha annunciato il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, come una misura che il Comitato ordine e sicurezza pubblica, riunito in queste ore, si appresta a varare, in seguito alla peggiorata situazione sanitaria a Trieste, dovuto anche per le manifestazioni che si sono svolte. La disposizione sarà varata «in base alla direttiva Maroni del 2009 e non riguarderà manifestazioni che dovessero essere organizzate dal Comune o altre come la Barcolana», ha spiegato Valenti. Allo studio, inoltre, ha indicato il Prefetto, ci sono forti sanzioni agli organizzatori di manifestazioni in cui non vengono rispettati gli obblighi di legge come distanziamento tra le persone e obbligo di mascherina. Alla riunione del Comitato di oggi ne seguirà un'altra domani cui parteciperanno esponenti istituzionali dell'intera regione allo scopo di avere «il massimo coordinamento possibile». )

Valenti ha detto che «tra diritto alla salute e diritto a manifestare prevale il primo, quindi occorre individuare forme per cui non si reprime il diritto a manifestare ma lo si comprime e lo si limita, alla luce di evidenze scientifiche» secondo le quali le manifestazioni hanno contribuito a creare un grande focolaio epidemiologico in città. L'imperativo è «evitare la zona gialla e poi dopo ancora il peggio». Infine, Valenti ha lanciato un appello «ai manifestanti, a coloro che si ostinano a violare la libertà altrui: siete liberi di non vaccinarvi, di fare il tampone ma lasciate vivere gli altri». 

Focolaio grosso causato dalle manifestazioni

A Trieste si evidenzia «il più grande focolaio della regione: 93 soggetti, partecipanti a manifestazioni no green pass. Un identikit ricavato dalle autodichiarazioni delle persone che si sono sottoposte a tampone e che hanno dichiarato, appunto, di aver partecipato a manifestazioni. Alcuni casi, ma si tratta di numeri minimali, sono di persone che per obbligo di lavoro hanno partecipato e hanno dovuto seguire le manifestazioni». Lo ha detto il responsabile della task-force sanitaria del Fvg, Fabio Barbone, nel corso di una conferenza stampa con i vertici della Regione sulla situazione sanitaria.

«Aumento esponenziale dei casi»

«L'aumento dei nuovi casi a Trieste è esponenziale - ha aggiunto Fabio Barbone - Si sale molto rapidamente e si scende molto lentamente». Nell'ultima settimana in «provincia di Trieste si sono registrati 801 nuovi casi, il doppio della settimana precedente». Questo «ha portato a un tasso di infezione di 350 casi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni, poco meno del triplo rispetto al resto della regione. Il dato di incidenza ci fa tornare indietro alla primavera 2021 e all'autunno 2020». Ora, «la variabile tempo è fondamentale. L'andamento nelle ultime 4 settimane è di progressivo aumento dei tassi di incidenza ma nell'ultima settimana in particolare c'è stato un ulteriore aggravamento della situazione», ha spiegato Barbone. Un dato «di particolare preoccupazione» e che non si spiega soltanto con il fatto che «in Fvg si fanno più tamponi che altrove».

Il dato registrato questa mattina, 1 novembre, ad esempio, «mostra il superamento della prima soglia delle terapie intensive, cioè del 10% dei posti letto occupati: siamo a 18 in Fvg; comunque ancora lontani dal superamento della soglia che determina il cambio del colore». Per quanto riguarda la copertura vaccinale - «l'intervento più efficace» - il «Fvg è di alcuni punti inferiore al dato nazionale e quello della provincia di Trieste è di 5 punti inferiore al Fvg. Le classi di età nelle quali è evidenziata la minore copertura vaccinale sono tra i 40 e i 70 anni. 

 

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Il Gazzettino