Tornano le risse-lampo: al Pam botte tra 15enni, altri 2 scontri in centro

Pomeriggio di tensione per i “bulli” del sabato. In via Zorzetto due ragazzine si sono prese a pugni. Il vigilantes: «Le ho separate»

Tornano le risse-lampo: al Pam botte tra 15enni, altri 2 scontri in centro
TREVISO - Treviso ripiomba nell’incubo delle risse-lampo del sabato pomeriggio. Il “ring” privilegiato dalle bande di ragazzini continua a essere la “zona...

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TREVISO - Treviso ripiomba nell’incubo delle risse-lampo del sabato pomeriggio. Il “ring” privilegiato dalle bande di ragazzini continua a essere la “zona rossa” attorno a piazza Borsa. Tre gli scontri ieri. Il più plateale è stato quello tra due ragazzine di circa 15 anni che si sono prese a pugni verso le 4 davanti al supermercato Pam di via Zorzetto. È stato il vigilante del punto vendita a separarle, scongiurando il peggio. Gli amici delle due contendenti, invece, stavano in cerchio, a guardare. Qualcuno ha anche filmato la scena per postarla sui social. Una lite iniziata a parole, per chissà quale una gelosia o qualche sgarbo chissà, e finita a pugni. «Le ho separate - racconta la guardia giurata -. Fortunatamente non avevano ferite. Il tempo di chiamare la polizia ed era già corsi via tutti». Quando la pattuglia ha raggiunto via Zorzetto, le protagoniste della scazzottata erano già lontane. Nel quadrante “caldo” del centro sarebbero andati in scena altri due regolamenti di conti, sempre tra giovanissimi, approfittando del fatto che in quel momento non c’erano forze dell’ordine schierate, nonostante le promesse di un presidio fisso. Basta un’occhiata storta, una parola di troppo, un gesto di sfida a innescare la miccia. Evidentemente i Daspo ai due 16enni che martedì si sono ribellati a un controllo anti-droga della polizia, spalleggiati da una trentina di amici, non è bastato a dissuadere le violenze e gli atteggiamenti sopra le righe.

TENSIONE E BRAVATE

Ieri pomeriggio c’erano centinaia di minorenni che scorrazzavano in centro, con le “teste calde” a fare ancora una volta da padroni. Urla, assembramenti sotto i portici, in corso del Popolo, davanti al negozio Tigotà e in via Zorzetto, con i passanti costretti a fare lo slalom o a cambiare strada per il timore di ritrovarsi nella mischia. Alle 6 la fiumana di ragazzi si sposta in via Diaz. Corrono, inseguendo le voci di un’altra rissa. La folla si accalca davanti alla chiesa di Santo Stefano, delusa. Niente scazzottate. Qualcuno allora si improvvisa “capopopolo”: «Dai raga, fermiamo le macchine o saliamo sopra le cappotte». L’incertezza dura qualche istante: ognuno guarda cosa fanno i propri amici, in attesa di un segnale per accettare la sfida oppure no. Poi un ragazzo un po’ più responsabile si fa largo tra la folla e sgombera la strada: «Niente cazzate, lasciamo passare le macchine». L’assembramento si sfalda, le auto finalmente transitano ma i provocatori non rinunciano al loro atteggiamento da gradassi: «Venti euro, signora, se vuole passare» gridano da dietro i finestrini. In piazza in quel momento non ci sono pattuglie. Poco dopo, altra corsa: la “mandria” si raduna nello spiazzo davanti a Tigotà. Un altro falso allarme. Al di là della strada, nel plateatico del bar Nazionale, chiuso, una botte-tavolino diventa il campo di gioco in cui sfidarsi a braccio-di-ferro. 
L’ALLERTA


Per i “bulli del “sabato” il centro sembra un parco divertimenti. E non hanno paura di sfidare nemmeno le forze dell’ordine, come è successo martedì, quando trenta ragazzi hanno accerchiato due volanti impedire che i loro amici fossero portati in questura. La stagione delle risse sembra solo all’inizio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino