Cento negozi contro la pipì dei cani. La petizione: «Multate i proprietari»

L'iniziativa per sensibilizzare maggiormente i proprietari di cani a pulire
TREVISO - I commercianti del centro storico scendono in campo contro i proprietari dei cani che non puliscono le zone, in particolare sotto ai portici, ma non solo, dove i loro...

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TREVISO - I commercianti del centro storico scendono in campo contro i proprietari dei cani che non puliscono le zone, in particolare sotto ai portici, ma non solo, dove i loro amici a quattro zampe fanno la pipì. È questo il fulcro della petizione lanciata da Alberto Alessandrini, anima del gruppo Enjoy Respect Treviso. In poco tempo sono già state raccolte oltre 100 adesioni tra il Calmaggiore, piazza San Vito e la pescheria. Scorrendo i negozi che hanno messo timbro e firma, come conferma lo stesso autore della petizione, si va dalla gioielleria De Wrachien allo storico locale Muscoli’s, passando per la pizzeria da Fausta, La Campana, La Colonna, la pasticceria Casellato, l’agenzia viaggi Gattinoni, Gigi Trevisin, Gentj, l’antica Merceria ai Due pomi. Tra gli altri, ci sono poi anche la tabaccheria Novello di piazza San Vito, l’agenzia Trecento, la Lush del Calmaggiore, Soligo Pelletterie, White Stone, Studiouno Nails Design, Angolo Casalinghi di via Fra’ Giocondo.

LO SCERIFFO

Tra i firmatari, inoltre, figura pure l’ex sindaco Giancarlo Gentilini, che ha sottoscritto la petizione sui tavoli della trattoria Due mori, davanti a Ca’ Sugana. «Chiediamo che i comportamenti incivili e scorretti da parte di alcuni proprietari, pur una piccola minoranza, vengano puniti e sanzionati – spiega Alessandrini – per questo puntiamo a consegnare la petizione la settimana prossima nelle mani del sindaco Mario Conte e del comandante della polizia locale, Andrea Gallo».

 

SENSIBILIZZAZIONE

Il gruppo Enjoy Respect Treviso ha creato un cartello che è già tutto un programma: «Scusatemi se il mio padrone non pulisce – si legge – forse l’animale è lui». «Non vogliamo demonizzare nessuno. Ma negli anni c’è stata un’esplosione delle presenze di cani, che hanno le loro esigenze. E a volte l’educazione di alcuni proprietari non è proprio il massimo – sottolinea Enrico De Wrachien, titolare dell’omonima gioielleria – così la città è spesso sporca, anche davanti alle porte o alle serrande. Abbiamo tra le mani una bomboniera da preservare. Non puntiamo il dito contro nessuno, ma è necessario continuare a sensibilizzare le persone». I regolamenti del Comune di Treviso prevedono già delle multe per chi non pulisce dove il proprio cane fa i bisogni: da 400 euro per i bisogni solidi a 50 euro per il mancato lavaggio dell’urina. Un paio di anni fa il Comune aveva anche messo a disposizione delle specifiche borracce per sensibilizzare sul tema e dare un impulso al rispetto delle regole di decoro. Secondo chi ha aderito alla raccolta firme, però, la strada è ancora lunga. «Si vedono decine di persone al giorno che non gettano nemmeno un po’ d’acqua dove i loro cani fanno la pipì, almeno per diluire un po’ – mette in chiaro Alessandrini – il risultato è che ormai le parti interne delle colonne si stanno addirittura corrodendo». Molti commercianti hanno pagato di tasca loro anche alcune migliaia di euro per una pulizia di fondo delle pareti esterne delle attività con idropulitrice e prodotti specifici. Altri hanno sistemato delle fioriere per provare a tenere a distanza i cani che, inevitabilmente, sono portati ad alzare la zampa su colonne, basamenti delle vetrine o sui muri. Ma a quanto pare è una battaglia impari. Da qui la petizione con la quale, oltre alle sanzioni, si chiede al Comune di avviare anche un programma di pulizie straordinarie nelle zone della città dove il problema si fa sentire in misura maggiore. Senza dimenticare tutte le possibili azioni di formazione e sensibilizzazione per fare in modo che gli umani che accompagnano i cani siano pronti a lasciarsi alle spalle una strada sempre pulita. 

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Il Gazzettino