Pesce mal conservato: 450 chili sequestrati, torna la pesca di frodo

Il pesce posto sotto sequestro
LIGNANO e GRADO - Pesce mal conservato: 450 kg sotto sequestro tra Lignano e Grado nelle ultime settimane a seguito di una serie di controlli eseguiti dagli uomini e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LIGNANO e GRADO - Pesce mal conservato: 450 kg sotto sequestro tra Lignano e Grado nelle ultime settimane a seguito di una serie di controlli eseguiti dagli uomini e dalle donne dell’Ufficio circondariale marittimo di Grado e dell'Ufficio locale marittimo di Lignano Sabbiadoro. ​Con motovedette e personale a terra, la capitaneria di porto ha eseguito numerose verifiche sull’intera filiera, sia su pescherecci che negli esercizi commerciali, quindi in pescherie e ristoranti. Nel mirino il pesce messo in vendita e il suo stato di conservazione, oltre a tracciabilità, etichettatura e pesca di frodo.


Sei i casi in cui la guardia costiera ha trovato quantitativi consistenti di pesce in cattivo stato di conservazione e rilevato frodi in commercio, cioè vendita e detenzione di prodotti ittici che risultavano essere diversi da quanto dichiarato: è scattato quindi il sequestro penale di circa 450 chilogrammi di pesce.

Tante le multe: 12 gli illeciti con l'elevazione di 12 sanzioni amministrative, per un importo complessivo di circa 15.000 euro per violazione delle disposizioni che prevedono l’obbligo della tracciabilità e della etichettatura o, nel caso di alcuni pescherecci irregolari, per il divieto di pescare e sostare nei canali navigabili. «I controlli - specifica il comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Grado, il tenente di vascello Elisabetta Bolognini - rientrano nei normali servizi che la guardia costiera svolge per tutelare gli operatori corretti e per tutelare la salute del consumatore».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino