Ivo Papadia, l'81enne ex prof della Lega diventato un'opera d'arte grazie a Banksy

Ivo Papadia, l'81enne ex prof della Lega diventato un'opera d'arte grazie a Banksy
Nella sua vita Ivo Papadia è stato più o meno di tutto. Professore, contestatore di piazza, fondatore di un partito, attore teatrale, comparsa cinematografica,...

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Nella sua vita Ivo Papadia è stato più o meno di tutto. Professore, contestatore di piazza, fondatore di un partito, attore teatrale, comparsa cinematografica, leghista della prima ora e adesso «un uomo libero da ogni sorta di ideologia. E così si sta un gran bene».

Mai però avrebbe pensato, a quasi 82 anni, di diventare opera d'arte. Ivo Papadia, chiaro, non lo dirà mai. Almeno in pubblico. Ma era lui il finto pittore seduto accanto all'opera Venice in Oil di Banksy, esposta in Piazza San Marco e in via Garibaldi il 9 maggio e diventata virale mercoledì scorso quando il profilo Instagram dell'artista di strada l'ha rilanciata, raccontando attraverso un filmato la sua performance e la cacciata da San Marco, come abusivo.
Per una volta però, i non detti contano come una conferma. Se poi ci si mette la storia personale a ricalcare quanto visto, gli indizi mutano in certezza. «Nella mia vita ho protestato contro la Biennale nel 1968», ammette. E uno: Banksy si è lamentato di non essere stato invitato all'esposizione d'arte internazionale. «Una volta ho fatto la comparsa vestendo i panni di pittore a San Marco», racconta. E due: quello doveva in effetti fare. Manca il terzo? Eccolo: «Non sono io quello, mi somiglia. E poi non ho mai letto il giornale a San Marco - precisa. Per rilanciare - Ma da domani potrei prendere una sedia e mettermi a leggerlo sotto casa, in via Garibaldi. A proposito, sa che la scena incriminata è stata girata proprio lì, sotto casa mia. A mia insaputa». Arte e dissimulazione, come ovvio che sia. Come voleva Banksy.
«È stata una trovata geniale. Penso che questa persona abbia un'intelligenza eccezionale - spiega Papadia - con questa cosa a Venezia ha avuto un'audience pazzesca, ne parlano in tutto il mondo. Ammetto, mi sarebbe piaciuto aver partecipato, essere diventato un'opera d'arte. C'è il contenuto pittorico e la problematica di Venezia». Una persona? Quindi Banksy c'era? «Non lo so, non c'ero».
Ma forse, poi, cosa importa quanti siano e chi sia Banksy. L'obiettivo artistico è stato raggiunto.
Chi è allora Ivo Papadia? L'attore che nell'interregno tra essere un veneziano noto e un'opera d'arte, per alcune ore è stato Banksy stesso. «Sono in pensione da qualche anno dopo aver lasciato la cattedra di Diritto Marittimo al nautico Venie» dice di sé, protagonista di una vita divisa tra palcoscenico, scuola e politica: «Sono stato patriottico, poi nel Psi nei primi anni 60. Poi ancora marxista-leninista extra parlamentare nel 1966, ho partecipato alle lotte del 1968. A casa mia a Sant'Elena ho preso parte alla fondazione del Pc (Mlm) italiano, il partito comunista marxista leninista maoista».
Da lì, il crollo della fede cieca nelle ideologie e l'approdo alla Lega, ancora Nord. «Sono stato anche nel parlamento di Chignolo Po e ho costretto Umberto Bossi ad accettare una costituzione confederale». Fino a un sempre più timido impegno. A cui si affiancava la passione del teatro, nelle fila della Bautta, e del cinema vissuta da comparsa in film come Secret Passage e Casanova di Walt Disney: «Ero un pittore del 700 a San Giacomo dell'Orio e in Piazza San Marco».

Lì dov'è tornato il 9 maggio su idea di Banksy. Anche se lui non lo dirà mai.
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Il Gazzettino