CHIOGGIA (VENEZIA) - I tronchi d'albero trascinati a mare dai fiumi costituiscono un pericolo mortale. Ormai se ne notano dappertutto, navigando lungo il litorale...
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«Il problema esiste anche in laguna - prosegue Marchi - da quando l'ormai soppresso Magistrato alle acque smise di occuparsi delle mansioni tradizionali. Nelle acque interne, però, il pericolo non è costituito dai tronchi ma dalle troppe vecchie briccole che, distaccatesi dal fondo, vagano in balia delle correnti. Di tutto ciò qualcuno dovrebbe farsi carico: in ballo è la vita umana».
Marchi aggiunge che i fusti rappresentano un serio pericolo per la navigazione, soprattutto di notte e durante le giornate nebbiose. «Nessun strumento di bordo osserva - è in grado di localizzarli. I radar, ad esempio, non li vedono perché il materiale legnoso emerge troppo poco dal pelo dell'acqua».
FENOMEMO NOTO DA TEMPOLa situazione è da lungo tempo nota anche all'assessore regionale all'Agricoltura ed alla Pesca Giuseppe Pan. Già nel dicembre del 2015, aveva lasciato intendere le preoccupanti dimensioni del fenomeno. «Si è fatto ben poco aveva detto - per scongiurare il pericolo». Ogni qual volta si tratta di rimuovere la vegetazione cresciuta lungo le sponde aveva aggiunto - esplodono mille polemiche. Gli addetti finiscono assai spesso bloccati dalle iniziative di certi gruppi ecologisti radicali. Ed è così che, sovente, la prevenzione diventa difficoltosa per non dire quasi impossibile. Nel frattempo, i costi lievitano e gli interventi arrivano, quando arrivano; purtroppo spesso solo all'ultimo momento».
Roberto Perini Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino