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Per ora è solamente uno studio. Ma la firma non è una qualsiasi. In calce c’è scritto Inps, cioè l’ente che poi le pensioni le deve materialmente gestire. C’è poi la destinazione del lavoro: il governo Meloni, in vista di una prossima riforma del sistema previdenziale. In soldoni, l’elaborato degli esperti dell’Inps dice questo: il “peso” delle pensioni dev’essere inferiore per chi ha di fronte a sé un’aspettativa di vita più lunga. In quel caso, chi dati alla mano (e qui torna in campo anche l’Istat) può aspettarsi più anni con l’assegno pensionistico, deve percepire meno soldi al mese rispetto a chi invece - per lavoro e provenienza geografica - ci si aspetta che viva di meno. E per i pensionati del Friuli Venezia Giulia è già scattato l’allarme rosso. Sì, perché la misura che scaturirebbe dallo studio dell’Inps potrebbe colpire in particolar modo gli anziani della nostra regione. E soprattutto le donne.
I NUMERI
Secondo le ultime rilevazioni dell’Inps, elaborate dall’Ires, in Friuli Venezia Giulia vivono 354.515 pensionati.
GLI UOMINI
Meno pesante, invece, l’impatto sulla popolazione maschile del Friuli Venezia Giulia. Gli uomini, infatti, dopo il raggiungimento dell’età pensionabile hanno di fronte a loro in media 17,8 anni di vita. Un dato che rientra nella media nazionale e non va oltre. In quel caso il taglio dell’assegno avrebbe un effetto decisamente inferiore. Potrebbe colpire soprattutto le fasce di reddito più alte, perché statistiche alla mano gli ex dirigenti sono quelli che vivono in prospettiva più a lungo rispetto ai titolari degli assegni più leggeri. Non si andrebbe oltre le 50mila persone.
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Il Gazzettino