Pensionati sempre più poveri il 66% non arriva a mille euro al mese

Pensionati all'inaugurazione della sede di Spi Cgil
FELTRE - Dopo una vita di lavoro, i pensionati feltrini devono fare i conti con il portafoglio. Sì, perchè quattromila pensionati su seimila, ovvero il 66%, non...

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FELTRE - Dopo una vita di lavoro, i pensionati feltrini devono fare i conti con il portafoglio. Sì, perchè quattromila pensionati su seimila, ovvero il 66%, non arrivano a mille euro. E così diventa difficile tutto, pagare le bollette, fare la spesa e la ricarica al cellulare. A volte capita anche di dover aiutare i figli, allora diventa un'impresa anche mettere insieme il pranzo per la cena. I dati del Sindacato Pensionati Cgil di Belluno fotografano una cittadina dove gli over 65 non se la passano troppo bene. 

VITA TROPPO CARA

«Stare al passo con la vita di oggi costa osserva Maria Rita Gentilin, segretaria del sindacato basti pensare cosa significa tenersi aggiornati sul fronte delle tecnologie acquistando i cellulari moderni, per un anziano». La sensazione generale è che i pensionati di oggi siano più poveri di un tempo e, d'altra parte le richieste che arrivano allo sportello feltrino vanno nella direzione di confermare una difficoltà quotidiana per centinaia di cittadini.

AIUTI ECONOMICI

«Chiedono informazioni sull'accesso agli aiuti economici spiega ancora Gentilin -, perchè spesso la pensione non basta. Chiedono inoltre di verificare la propria pensione, se tutti i diritti sono stati erogati. Questo è indicativo. Pensionati pagano più tasse dei lavoratori dipendenti e, di fatto, non hanno potere d'acquisto». Ieri è stata aperta la nuova sede dello Spi Cgil di Feltre, in piazza Parmeggiani come l'altra, ma più ampia e più attrezzata. Seguirà, a dicembre in questi stessi spazi, il taglio del nastro di un nuovo servizio rivolto ai pensionati: lo sportello sociale che, successivamente, aprirà anche a Sedico e poi a Belluno. 

CORSI INFORMATICI

«E' una sede acquistata appositamente per ampliare gli spazi a disposizione dei pensionati spiega la segretaria -; qui potremmo contare in una sala riunioni con strumenti digitali più nuovi e in stanze da adibire ai corsi, come a quello sull'utilizzo del computer e degli strumenti digitali. Questa sala riunioni l'abbiamo voluta intitolare alle donne nella Resistenza, perchè dobbiamo essere resistenti sempre». Una parte è stata affidata al Caaf. Il luogo sarà un punto di accoglienza per tutte le persone che avvertono incertezze, dubbi o problemi sia di carattere sociale che di tipo amministrativo affinchè, nel rispetto della privacy, possano avere risposte e trovare soluzioni. Gli operatori si occuperanno del controllo pensioni e di tutte le pratiche fiscali. 

LE AUTORITÀ PRESENTI

Il taglio del nastro è avvenuto in pompa magna, con la presenza del Comune, del presidente Anpi Feltre Giovanni Perenzin, della presidente dell'Istituto Storico della resistenza e dell'età contemporanea Paola Salomon, di Elena Di Gregorio segretaria Generale dello Spi del Veneto e di Mauro De Carli, segretario della Camera del Lavoro di Belluno. A novembre, si diceva, i servizi verranno ulteriormente ampliati con l'apertura del primo sportello della provincia dedicato al sostegno e alla consulenza relative alle pratiche socio sanitarie. 

BISOGNI CRESCENTI

«Abbiamo una media di setteotto accessi al giorno allo Spi conclude Gentili -, ci occupiamo anche di dare una mano nella compilazione dell'Isee e nella gestione del 730. I bisogni sociali dei pensionati sono tanti e noi cerchiamo di ascoltari e andare loro incontro». La giornata di ieri è stata intensa, per il Sindacato dei Pensionati Cgil. 

GESTI DI MEMORIA

Si è infatti aperta con l'iniziativa Gesti di memoria. Azioni di futuro che ha visto la deposizione da part edel segretario generale dello Spi Cgil nazionale Ivan Pedretti di una corona di allora al Sacello restaurato di Frassenè di Fonzaso come omaggio ai partigiani. Con lui lo Spi Cgil nazionale e l'Anpi. Un piccolo gesto voluto dal Sindacato per ripristinare i luoghi dove riposano quei nomi di giovani uomini, ora incisi sulla pietra, e per rendere frequentati quegli spazi dedicati a chi si è sacrificato per la libertà collettiva.
 

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Il Gazzettino