Siringhe e sangue sui muri: i tossici si bucano nei bagni di Pediatria

I tossicodipendenti hanno scelto i bagni di Pediatria per bucarsi
PADOVA - Una siringa conficcata nella carta igienica, muri e porte paurosamente imbrattati di sangue, water intasati da cucchiaini e cartine, segni inequivocabili del...

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PADOVA - Una siringa conficcata nella carta igienica, muri e porte paurosamente imbrattati di sangue, water intasati da cucchiaini e cartine, segni inequivocabili del passaggio di chi si buca. Non siamo nel Bronx ma in un bagno della palazzina di Pediatria dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova. La zona è stata presa di mira da un gruppo di tossicodipendenti: uno in particolare, insospettabile, che si aggira in giacca e cravatta per poi nascondersi nella toilette al piano terra, vicina all'ingresso del pronto soccorso pediatrico. 


A volte quest'uomo, sulla trentina, si accompagna con una donna, anche lei visibilmente sofferente. Poi ci sono altre due ragazze, più giovani, trovate sedute imbambolate sopra il fasciatoio, sempre in bagno. Quattro dovrebbero essere i responsabili del disastro che periodicamente - l'ultima volta la settimana scorsa - viene rinvenuto dagli addetti alle pulizie nei servizi igienici in uso ai bambini, alcuni dei quali in dialisi, e ai loro familiari. Siringhe, cucchiaini, sangue, il terribile spettacolo che si ripete, almeno da quattro mesi a questa parte, con un'intensificazione nell'ultimo. A dicembre la prima segnalazione alla direzione e ai servizi alberghieri dell'Azienda ospedaliera, alla quale ne sono seguite altre...
 
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Il Gazzettino