PADOVA Rinvenuto amianto in Pediatria. Dopo un sopralluogo per l'esecuzione dei lavori di sistemazione del terzo piano, ala ovest - interventi necessari per adibire l'area...
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Ma non c'è pace per il vecchio edificio di Pediatria che «non solo disattende i principi enunciati nella Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale, ma non permette neppure un riconoscimento obiettivo delle eccellenze mediche che offre, generando e amplificando così quelle emozioni negative come l'ansia, l'angoscia, il panico, la depressione, presenti naturalmente in chi è costretto a vivere in ospedale e a subire l'ospedale».
RAPPORTO
Era questo il quadro tracciato un anno fa dal Forum delle Associazioni amiche della Pediatria di Padova (quattordici, tra le quali la Fondazione Salus Pueri, a rappresentare le famiglie di bimbi ricoverati, dai cardiopatici ai nefropatici, dai neurologici ai reumatici, dai metabolici ai terminali) che ha steso un rapporto di 43 pagine che fotografa l'esistente e suggerisce poderose e non più procrastinabili migliorie.
La situazione, se possibile, è destinata ulteriormente a peggiorare. Pur nella diversità delle storie e delle forme di impegno di ciascuna, le Associazioni riconoscono quali elementi comuni la dignità e il benessere del bambino, il supporto ai genitori, la collaborazione con i sanitari, il riconoscimento del valore dell'Istituzione e la sensibilizzazione della popolazione.
«Se l'Ospedale pediatrico deve rispondere, oltre alle esigenze di modernizzazione, anche a tutte quelle umane del piccolo paziente e della sua famiglia, l'attuale struttura che ospita il Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino certamente non risponde a tali esigenze» evidenzia il rapporto.
FOTOGRAFIE
La palazzina, progettata dall'architetto Daniele Calabi nel 1954 e inaugurata due anni dopo «è ben lontana dai moderni standard degli altri maggiori ospedali pediatrici italiani di riferimento». Il Forum ha raccolto eloquenti fotografie di mamme costrette in brandine mignon per tenere stretta la mano ai propri piccoli, lettini gli uni affiancati agli altri, porte talmente strette che i bambini in carrozzina faticano ad entrare nelle stanze, bagni (due per ventotto posti letto) di dimensioni minime.
E adesso l'amianto, problema mai emerso finora. Si teme non sia un caso isolato.
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Il Gazzettino