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LA TERRA BATTUTAIl filmato postato da Berti sulla propria pagina Facebook è stato girato sabato 2 marzo. Per 5 minuti e 48 secondi vengono inquadrati il vicecapogruppo e un cantiere al di là di una recinzione: «Sono circa cinque mesi che hanno detto che dovevano inaugurare il primo tratto perché era pronto il casello per entrare dentro la Pedemontana Veneta. Venite a vedere com'è...». I lavori appaiono fermi e indietro: «C'è un po' di terra battuta, un arco buttato lì, materiale di cantiere. Non c'è una macchina, non c'è una gru, non c'è nulla». Poi l'attacco: «Guardate con i vostri occhi, purtroppo la macchina della propaganda come continua ogni giorno a propagarci delle balle, raccontando e spostando i problemi altrove quando invece l'inefficienza l'abbiamo proprio da parte di chi doveva costruire quest'opera e ce la sta facendo pagare come l'opera più cara della storia in Veneto». Dopo aver rivolto un appello al suo pubblico («Usciamo da questa bolla di disinformazione»), Berti chiude così: «Noi vogliamo il futuro del nostro Veneto, però che sia fatto di infrastrutture che servono a giusti costi, ok? Basta con le mangiatoie».
L'ASFALTONel weekend si moltiplicano i commenti: dopo una raffica di complimenti, spuntano alcuni messaggi che accusano l'esponente del M5s di aver ripreso l'area sbagliata. Così fra chat e social comincia a circolare un contro-video, condiviso anche dal capogruppo leghista Finco, che in 48 secondi alterna frammenti dell'iniziativa grillina ad un filmato registrato venerdì 1° marzo sull'asfalto della nuova arteria, in cui dall'interno di un'auto verosimilmente in giro di collaudo si vedono la segnaletica orizzontale e verticale, il casello con la relativa cartellonistica, il passaggio attraverso una delle otto porte (quella del Telepass). «Berti si legge nelle scritte in sovrimpressione, contestando le «bugie» sostiene di essere nel cantiere della Pedemontana a Breganze, intersezione con la A31... ma mostra un cantiere fasullo! Ecco invece la realtà!». L'invito al pentastellato è lapidario: «Studia!».
LA CHIAREZZAPer cercare di fare chiarezza, abbiamo interpellato il direttore Pellegrini. «Il tracciato della Spv premette va da Montecchio Maggiore a Spresiano, intersecando prima l'A4 e poi l'A31, fino ad agganciarsi all'A27. La tratta che metteremo in esercizio sulla base di un accordo fra Regione e concessionario, malgrado il contratto principale non prevedesse alcun obbligo di aperture parziali prima del 2020, va dall'intersezione con l'A31 fino a Breganze. Sul territorio comunale di Montecchio Precalcino è situata la barriera che è pronta, per la quale ancora il 21 giugno 2018 abbiamo chiesto l'adesione ad Aiscat, a cui abbiamo appena comunicato il nome Valdastico, in modo che possa essere stampato sui biglietti». La data di apertura del casello non c'è ancora. «In questi giorni aggiunge l'ingegnere Pellegrini stiamo effettuando i collaudi dei sistemi di pedaggiamento, per verificare che siano perfettamente integrati con il resto della rete autostradale europea. Per fugare ogni dubbio, stiamo attendendo l'ultimo certificato necessario per il contratto di service. La procedura è stata lunga, ma fatta questa volta non sarà necessario replicarla per le future aperture dei prossimi tratti. Attualmente lo stato di avanzamento dei lavori, che procedono al ritmo di 30-40 milioni al mese, è al 65% rispetto al quadro economico. Gli espropri sono al 98-99%».
Angela Pederiva Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino