Pedemontana, si parte: da Montebelluna a Bassano in appena 16 minuti

BASSANO/MONTEBELLUNA - Il governatore Luca Zaia non usa mezzi termini: «Questa è un'opera d'arte. È la grande bellezza». Gli brillano gli occhi...

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BASSANO/MONTEBELLUNA - Il governatore Luca Zaia non usa mezzi termini: «Questa è un'opera d'arte. È la grande bellezza». Gli brillano gli occhi mentre lo dice guardandosi attorno. Accanto a lui, qualche centinaio di metri più avanti, si erge il casello di Bassano Ovest, nuovo punto di partenza per la Pedemontana Veneta. Nel giorno dell'inaugurazione del tratto più lungo, quello che arriva fino a Montebelluna, 35 chilometri che per la prima volta sfondano nella provincia trevigiana e disegnano ormai due terzi dei 94,5 chilometri dell'intero tracciato, si realizza un sogno: impiegare non più di 45 minuti per arrivare da Treviso a Vicenza.


I TEMPI

La tabella dei tempi di percorrenza tra un casello e l'altro apre il cuore dei pendolari, oggi rassegnati a passare non meno di un'ora per arrivare da Treviso a Bassano, sfiorare le due ore per approdare a Vicenza. Adesso si inizia a ragionare in minuti. Da Montebelluna a Montecchio - casello che sarà aperto la prossima primavera - sono stati calcolati 39 minuti rispettando il limite dei 110 chilometri orari. Da Montebelluna a Bassano Ovest, tratto inaugurato ieri, basteranno 16 minuti contro i 40 e più di oggi. Montebelluna-Marostica significa invece passare 19 minuti in auto; 22 minuti per arrivare fino a Breganze. I tempi, insomma, si abbattono. Quello che chiedevano le miriadi di aziende concentrate in una delle aree più produttive d'Italia e strangolate da una rete viaria congestionata.

Trent'anni di progetti, scontri guerre legali e atti aggiuntivi


I COSTI

La superstrada è a pagamento. L'accordo col concessionario Sis prevede che la Regione paghi al privato un canone annuo (tra i 140 e i 150 milioni di euro) e si tenga il ricavato dei pedaggi: «Soldi - chiarisce il presidente Zaia - che finiranno in investimenti per viabilità e opere». Le auto pagano 16 centesimi a chilometro, i camion 30 centesimi. Per fare degli esempi: da Montebelluna a Malo, quindi l'intero tratto attualmente percorribile, il pedaggio sarà di 9,80 euro; da Malo a Riese Pio X si paga 6,50 euro e 6,10 euro fino ad Altivole. I pagamenti possono essere fatti in tutti i modi: telepass, carte di credito, bancomat e contanti.


L'OPERA

La Pedemontana nasce anche come superstrada inserita in un contesto ambientale di pregio. Ai suoi lati scorrono per lo più colline verdi e campagna. Molti la considerano una ferita, ma il sindaco di Montebelluna Elzo Severin osserva: «L'impatto ambientale è minimo e viene compensato dal traffico, e quindi dall'inquinamento, che toglie dal resto della rete stradale». Tre quarti del tracciato corre in trincea per ridurre al minimo il trauma sul paesaggio. Tra Bassano Ovest e Montebelluna, su 35 chilometri di percorso, 22 corrono sotto il piano campagna. Lungo tutta l'arteria c'è un sistema di recupero dell'acqua piovana in grado di depurarla e rimetterla in circolo nella rete idrica. I tratti in superficie sono circondati da barriere fono-assorbenti per ridurre l'inquinamento acustico, mentre le barriere in vetro sono state pensate per scongiurare che gli uccelli ci vadano a sbattere contro. «Chiamatela pure superstrada delle api - di Zaia - in ogni area verde i nostri apicoltori collocheranno arnie e alveari a sostegno del nostro ambiente».


CARATTERISTICHE



È composta da due corsie per senso di marcia, separate da uno spartitraffico centrale. È lunga come detto 94,5 chilometri di cui il 65% in trincea, quindi sotto il piano campagna. La segnaletica di colore verde la classifica come autostrada, ma nei cartelli è indicata con la sigla Spv, quindi superstrada. E infatti il limite di velocità è proprio quello delle superstrade: 110 chilometri orari. La pedemontana attraversa, complessivamente, 37 comuni trevigiani e vicentini. Entro novembre verrà completato il tratto fino a Villorba, mentre entro la primavera del 2023 sarà ultimato il collegamento con la A/27 e il casello di Montecchio.

 

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Il Gazzettino