Rinnovo patente, per un rimborso di 26 euro se ne spendono 21 di raccomandate

Controllo della patente
ROVIGO - Una visita per rinnovo patente rimandata di un anno, anche se già pagata, è al centro di un caso di cosiddetta malaburocrazia. Tutto avviene a metà...

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ROVIGO - Una visita per rinnovo patente rimandata di un anno, anche se già pagata, è al centro di un caso di cosiddetta malaburocrazia. Tutto avviene a metà della scorsa estate, quando a una donna di Fratta Polesine viene fatto notare che ha la patente in scadenza di lì a un paio di mesi. Subito prenota la visita alla cittadella sociosanitaria di Rovigo e paga anticipatamente i 35 euro per la visita in libera professione, più i 26 euro di bollettini postali.


Quando mancano pochi giorni alla visita, viene detto alla 70enne frattense che la patente sarebbe scaduta nel 2021 e non nel 2020, dunque avrebbe avuto tutto il tempo per fare la visita con maggiore calma, visto anche il periodo di piena emergenza sanitaria, dovuto al Covid-19.


LA TRAFILA
A questo punto viene chiesto il rimborso, che l’Ulss 5 Polesana le effettua senza alcun tipo di problema. Resta da risolvere il discorso dei 26 euro, pagati con due appositi bollettini postali: uno dell’importo di 10,20 euro e l’altro di 16. Di questo si informa il marito, che chiama un amico ex direttore di un ufficio postale, il quale consiglia di recarsi alla sede di Rovigo. Qui viene consegnato un modulo da compilare e da spedire, con una raccomandata da 9 euro, alla sede legale di Roma, in viale Europa 190.
Questo succede ancora a fine settembre, dunque due mesi fa. Nel frattempo non si hanno notizie se la richiesta di rimborso sia stata o meno accolta.
L’AMARA SORPRESA
Fatto sta che qualche giorno fa arriva finalmente la risposta, nella quale viene scritto che la procedura di rimborso è andata a buon fine, ma che per riavere i 26 euro bisogna spedire un’altra raccomandata, questa volta alla sede postale di Pavia, in piazza della Posta, spendendo altri 9 euro. Nell’oggetto della missiva delle Poste Italiane, “Richiesta di rimborso versamenti sui conti del Dipartimento Trasporti Terrestri”, viene specificato che per poter procedere al rimborso dei 26,20 euro sono necessarie sia le attestazioni di pagamento, sia le ricevute del bollettino in originale. «Per poter procedere con l’operazione richiesta, chiediamo di inviarci al più presto quanto necessario. Nel caso gli originali non dovessero pervenire all’ufficio di Pavia entro 60 giorni, la pratica sarà inoltrata all’ufficio competente del Dipartimento Trasporti Terrestri».


Sembra una vera e propria beffa, se si pensa che per vedersi restituiti i 26 euro, se ne dovrebbero spendere 18, più i 3,50 euro di commissioni pagate in Posta, ma che non fanno parte del rimborso. In pratica si arriverebbe a spendere 21,50 euro per avere di ritorno 26 euro, senza contare il tempo perso.
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Il Gazzettino