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VENEZIA - Il biglietto aereo in mano, la green pass tra i documenti da esibire. Sembrava tutto pronto per imbarcarsi sull’aereo alla volta della Grecia. E invece. «Non avevo il passanger locator form, e così sono rimasta a terra. E con me tanti altri passeggeri» racconta Cecilia Tonon. C’è anche la consigliera comunale di “Venezia è tua” tra le “vittime” del Plf, il modulo richiesto dalla Grecia per tracciare tutti i suoi visitatori in tempo di Covid. Una formalità non abbastanza pubblicizzata, o quanto meno non da tutte le compagnie aeree, accusa Tonon, che per questo ha presentato un reclamo, attraverso Altroconsumo, a Volotea, da cui aveva acquistato il biglietto. La partenza mancata della consigliera comunale risale a venerdì scorso. «Dopo tanto tempo chiusa a Venezia, mi ero decisa a fare questo viaggio - racconta -. Mi ero informata, avevo organizzato tutto, acquistato i biglietti. Non credo di essere una sprovveduta, eppure della necessità di avere anche questo modulo per entrare in Grecia non ero proprio venuta a conoscenza». L’amara scoperta avviene quando Tonon è ormai al “Marco Polo”, pronta ad imbarcarsi. «Un conoscente che incontro all’aeroporto mi chiede se ho fatto il passanger locator form. Mi spiega che lui è stato avvisato dalla sua compagnia aerea. Io cado dalle nuvole, non ne sapevo nulla. E scopro che ormai è troppo tardi».
Il Plf, che viene richiesto ai passeggeri per l’ingresso in Grecia, indipendentemente dal paese di provenienza, da certificati di avvenuta vaccinazioni, tamponi o green pass, va infatti compilato entro le 23.59 del giorno precedente la partenza.
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Il Gazzettino