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Luci e ombre per gli affari nel ponte di Pasqua per ristoranti e alberghi in regione. C'è subito da dire che chi ha aperto ha comunque prenotazioni e quindi lavoro ce ne sarà. E questo è l'aspetto positivo. Quello che invece è più in ombra il fatto che salvo alcuni ristoranti che per nome e tradizione avevano il tutto esaurito già da tempo, gli altri, la maggioranza, non hanno di certo riempito tutti i tavoli. In più c'è pure qualcuno che magari i numeri li aveva, ma non era in gado di starci dietro perchè era carente di personale. Questo ha significato che diversi ristoratori sono stati costretti a ridurre il numero dei coperti.
I RISTORANTI
Resiste il pranzo di Pasqua in ristorante con la famiglia e i nonni. Le scelte sono cadute sui luoghi dove è anche possibile, tra una portata e l'altra o alla fine, andare a fare una passeggiata. I posti di mare che hanno aperto, non tantissimi per la verità, sono quasi tutti prenotati e la stessa cosa vale anche per le zone collinari e della pedemontana.
AGRITURISMO
Il pranzo e la vacanza in agriturismo, invece, è la prima scelta dei friulani per Pasqua e Pasquetta. I segnali del territorio vanno verso il "tutto esaurito", soprattutto nella ristorazione. E, se il meteo lo permetterà si potrà pure raggiungere il 20 per cento di crescita rispetto allo scorso anno. Per il primo lungo fine settimana di primavera gli ospiti che scelgono l'agriturismo sono storicamente gli italiani, anche se si assiste al forte ritorno dei turisti, americani in primis. Una fotografia quella di Confagricoltura Fvg che fa il punto su un settore in crescita.
LA DIFFICOLTÀ
Continua tuttavia la difficoltà a reperire personale, così come pesano i forti aumenti delle materie prime: ad esempio, in un anno, la farina è aumentata del 150 per cento, lo zucchero del 100 per cento, latte, carni e ortaggi dell'80 per cento e oltre il 150 per cento i costi energetici. Per contro, responsabilmente, gli imprenditori agrituristici hanno solo leggermente ritoccato i loro prezzi. «Il settore dell'agriturismo regionale, con le sue peculiarità, si conferma una parte strategica all'interno dell'offerta turistica del territorio. Ci siamo finalmente gettati alle spalle la pandemia sottolinea Giorgio Zaglia, operatore agrituristico - e i risultati lo stanno dimostrando. Si ricomincia con una maggiore pianificazione e programmazione delle proprie vacanze anche se preoccupa, soprattutto in vista della prossima stagione estiva, la difficoltà a reperire personale». In Friuli Venezia Giulia le aziende agrituristiche attive sono 703, con quasi 65mila posti a sedere. Cresce il numero delle strutture gestite da imprenditrici donne (+4,4 per cento), rispetto a quelle gestite dai maschi (+4,2 per cento). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino