Agnello e costine di maiale sono i piatti preferiti dai padovani per Pasqua

In crescita anche gli acquisti di uova e colombe che rimangono un must per le famiglie padovane, specialmente se si tratta di produzioni artigianali

I padovani si buttano su agnello e costine di maiale
PADOVA - Si prospetta una Pasqua all'insegna del turismo proveniente dall'estero, i padovani invece preferiranno la gita fuori porta, senza rinunciare al tradizionale...

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PADOVA - Si prospetta una Pasqua all'insegna del turismo proveniente dall'estero, i padovani invece preferiranno la gita fuori porta, senza rinunciare al tradizionale acquisto di colombe, uova e carne. Secondo quanto dichiara Confesercenti, la domenica bianca di quest'anno lascerà soddisfatti i ristoratori: le prenotazioni arrivate negli ultimi giorni in previsione di Pasqua e Pasquetta fanno sperare in un superamento del livello non solo dello scorso anno ma anche del 2019, nonostante i prezzi per il pranzo pasquale siano cresciuti dal 5 al 10% a causa degli aumenti generali. Quest'anno oltre alla Pasqua, a fare numero per le presenze sono anche i ponti di primavera, che nel 2023 grazie alla loro posizione strategica nel calendario, lasciano sperare in una buona affluenza.

Agnello e costine di maiale

«Il turismo "della ripresa" si deve anche al ritorno dei turisti stranieri: sia la Pasqua sia il 1° Maggio a livello di calendario ci aiutano - dichiara Nicola Rossi, presidente Confesercenti del Veneto centrale - abbiamo recuperato molto di quanto perso negli anni della pandemia: il 2023 può portare il settore del turismo a livelli pari o perfino superiori al 2019». Nonostante la maggioranza dei padovani abbia programmato di festeggiare la Pasqua fuori porta, c'è chi ha scelto di passare le festività in famiglia: secondo i calcoli di Assomacellai Confesercenti, per quanto concerne i pranzi, gli agnelli si aggiudicano il primo posto in cima alla lista delle richieste, il cui prezzo è rimasto stabile nonostante il caro degli ultimi mesi. Seguono a ruota le costine di maiale, aumentate di un paio di euro al chilo. «Ci aspetta - continua Rossi - una Pasqua con il segno più, sia per l'affluenza dei turisti, sia per i consumi: Padova si conferma come meta turistica di prim'ordine e ciò avrà ricadute positive sulla ristorazione e sul commercio in generale, settori che hanno ritoccato i prezzi, ma in misura di gran lunga inferiore all'aumento dei costi delle materie prime e delle bollette». In crescita anche gli acquisti di uova e colombe che, a prescindere dai festeggiamenti in casa o fuori porta, rimangono un must per le famiglie padovane, specialmente se si tratta di produzioni artigianali: più 5%, nonostante un incremento del prezzo anche in questo ambito. «I commercianti stanno facendo il possibile per calmierare i prezzi. È anche confortante che i padovani non riducano le attività e gli acquisti tipici della Pasqua - conclude Nicola Rossi -, nonostante crisi e inflazione. Ma proprio qui c'è il rovescio della medaglia: non è una settimana di vendite sostenute che risolve la persistente crisi dei consumi. La soddisfazione dei commercianti sarà di breve durata se l'inflazione non darà tregua alle famiglie». 

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Il Gazzettino