Nel Nordest crollano le nuove partite Iva. E' andata male soprattutto per agricoltura, commercio ed edilizia

Foto di StartupStockPhotos da Pixabay
Crollo delle nuove partite Iva nel Nordest l'anno scorso: il 25,3% di avviamenti in meno in Friuli-Venezia Giulia, - 19,4% in Veneto. Le due regioni peggiori di un'Italia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Crollo delle nuove partite Iva nel Nordest l'anno scorso: il 25,3% di avviamenti in meno in Friuli-Venezia Giulia, - 19,4% in Veneto. Le due regioni peggiori di un'Italia dove il lavoro autonomo segna il passo un po' dappertutto. Nel 2022 infatti secondo il Ministero dell'economia sono state oltre 501mila le nuove partite Iva, - 8,7% rispetto all'anno precedente, periodo in cui si era registrato un elevato numero di aperture a seguito dell'allentamento delle restrizioni legate all'emergenza Covid-19. Nel 2022, inoltre, sono stati 239.131 i soggetti che hanno aderito al regime forfetario (anziché al regime fiscale ordinario), dato sostanzialmente identico all'anno precedente. Queste adesioni rappresentano il 47,7% del totale delle nuove aperture di partita Iva.


La distribuzione per natura giuridica mostra che il 70% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 22,3% da società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. Rispetto al 2021 la diminuzione di avviamenti è generalizzata: dalle società di persone (-8,1%), alle società di capitali (-5,9%) fino alle persone fisiche (-4,9%). Si nota, inoltre, il calo di partite Iva avviate da soggetti non residenti (-51,3%), che l'anno prima avevano, invece, segnato un notevole aumento a causa dell'incremento delle vendite online nel periodo pandemico.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 46,5% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,3% al Centro e circa il 31% al Sud e Isole. Il confronto con l'anno precedente evidenzia che quasi tutte le Regioni mostrano una diminuzione di avviamenti. In controtendenza solamente Valle d'Aosta (+ 2,8%) e Liguria (+ 0,3%).


BENE ISTRUZIONE E SPORT


La classificazione per settore produttivo evidenzia che, per la prima volta, le attività professionali hanno registrato il maggior numero di aperture di partite Iva (circa il 19% del totale), seguite dal commercio (18,3%) e dall'edilizia (11%). Male soprattutTo l'agricoltura (-31%), il commercio (-26,6%) e i servizi d'informazione (-8,5%). In aumento invece le nuove partite Iva nei settori istruzione (+24,2%), trasporti (+11,8%) e attività artistiche e sportive (+11,7%). Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per genere è relativamente stabile, con il 60,9% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile nel 2022. Il 49,6% delle nuove partite Iva è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 30,5% da soggetti di età compresa tra i 36 e i 50 anni. Il confronto con l'anno precedente mostra una diminuzione di aperture crescente all'aumentare dell'età degli avvianti (dal -2,6% della classe più giovane al -13,6% di quella più anziana). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino