Nel Nordest crollano le nuove partite Iva. E' andata male soprattutto per agricoltura, commercio ed edilizia

Sabato 11 Febbraio 2023
Foto di StartupStockPhotos da Pixabay

Crollo delle nuove partite Iva nel Nordest l'anno scorso: il 25,3% di avviamenti in meno in Friuli-Venezia Giulia, - 19,4% in Veneto. Le due regioni peggiori di un'Italia dove il lavoro autonomo segna il passo un po' dappertutto. Nel 2022 infatti secondo il Ministero dell'economia sono state oltre 501mila le nuove partite Iva, - 8,7% rispetto all'anno precedente, periodo in cui si era registrato un elevato numero di aperture a seguito dell'allentamento delle restrizioni legate all'emergenza Covid-19. Nel 2022, inoltre, sono stati 239.131 i soggetti che hanno aderito al regime forfetario (anziché al regime fiscale ordinario), dato sostanzialmente identico all'anno precedente. Queste adesioni rappresentano il 47,7% del totale delle nuove aperture di partita Iva.
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 70% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 22,3% da società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. Rispetto al 2021 la diminuzione di avviamenti è generalizzata: dalle società di persone (-8,1%), alle società di capitali (-5,9%) fino alle persone fisiche (-4,9%). Si nota, inoltre, il calo di partite Iva avviate da soggetti non residenti (-51,3%), che l'anno prima avevano, invece, segnato un notevole aumento a causa dell'incremento delle vendite online nel periodo pandemico.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 46,5% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,3% al Centro e circa il 31% al Sud e Isole.

Il confronto con l'anno precedente evidenzia che quasi tutte le Regioni mostrano una diminuzione di avviamenti. In controtendenza solamente Valle d'Aosta (+ 2,8%) e Liguria (+ 0,3%).


BENE ISTRUZIONE E SPORT
La classificazione per settore produttivo evidenzia che, per la prima volta, le attività professionali hanno registrato il maggior numero di aperture di partite Iva (circa il 19% del totale), seguite dal commercio (18,3%) e dall'edilizia (11%). Male soprattutTo l'agricoltura (-31%), il commercio (-26,6%) e i servizi d'informazione (-8,5%). In aumento invece le nuove partite Iva nei settori istruzione (+24,2%), trasporti (+11,8%) e attività artistiche e sportive (+11,7%). Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per genere è relativamente stabile, con il 60,9% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile nel 2022. Il 49,6% delle nuove partite Iva è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 30,5% da soggetti di età compresa tra i 36 e i 50 anni. Il confronto con l'anno precedente mostra una diminuzione di aperture crescente all'aumentare dell'età degli avvianti (dal -2,6% della classe più giovane al -13,6% di quella più anziana).

Ultimo aggiornamento: 16:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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