Crollo delle nuove partite Iva nel Nordest l'anno scorso: il 25,3% di avviamenti in meno in Friuli-Venezia Giulia, - 19,4% in Veneto. Le due regioni peggiori di un'Italia dove il lavoro autonomo segna il passo un po' dappertutto. Nel 2022 infatti secondo il Ministero dell'economia sono state oltre 501mila le nuove partite Iva, - 8,7% rispetto all'anno precedente, periodo in cui si era registrato un elevato numero di aperture a seguito dell'allentamento delle restrizioni legate all'emergenza Covid-19. Nel 2022, inoltre, sono stati 239.131 i soggetti che hanno aderito al regime forfetario (anziché al regime fiscale ordinario), dato sostanzialmente identico all'anno precedente. Queste adesioni rappresentano il 47,7% del totale delle nuove aperture di partita Iva.
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 70% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 22,3% da società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. Rispetto al 2021 la diminuzione di avviamenti è generalizzata: dalle società di persone (-8,1%), alle società di capitali (-5,9%) fino alle persone fisiche (-4,9%). Si nota, inoltre, il calo di partite Iva avviate da soggetti non residenti (-51,3%), che l'anno prima avevano, invece, segnato un notevole aumento a causa dell'incremento delle vendite online nel periodo pandemico.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 46,5% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,3% al Centro e circa il 31% al Sud e Isole.
BENE ISTRUZIONE E SPORT
La classificazione per settore produttivo evidenzia che, per la prima volta, le attività professionali hanno registrato il maggior numero di aperture di partite Iva (circa il 19% del totale), seguite dal commercio (18,3%) e dall'edilizia (11%). Male soprattutTo l'agricoltura (-31%), il commercio (-26,6%) e i servizi d'informazione (-8,5%). In aumento invece le nuove partite Iva nei settori istruzione (+24,2%), trasporti (+11,8%) e attività artistiche e sportive (+11,7%). Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per genere è relativamente stabile, con il 60,9% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile nel 2022. Il 49,6% delle nuove partite Iva è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 30,5% da soggetti di età compresa tra i 36 e i 50 anni. Il confronto con l'anno precedente mostra una diminuzione di aperture crescente all'aumentare dell'età degli avvianti (dal -2,6% della classe più giovane al -13,6% di quella più anziana).