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Nel giorno in cui si registra il record assoluto di contagi in ventiquattr’ore - sono 709 (31.869 i casi totali) - il Veneziano somma altre 13 vite spezzate alla conta delle 891 croci issate sul calvario del coronavirus.
Ieri, nei 13 decessi, il nemico invisibile si è portato via, tra gli altri, un ex sacerdote, un filantropo, Ines Mancin Meneguzzi, cuoca del Lido (di cui parliamo nell’articolo sotto, ndr) e un volontario della Croce Rossa. Venerdì 18 se ne è andato don Carlo Targhetta, parroco di Fiesso d’Artico per trentuno anni, dal 1983 al 2014. Don Carlo era ricoverato all’ospedale di Dolo da una decina di giorni dove combatteva contro un edema polmonare e contro il Covid. Aveva 86 anni, nato a Padova, dopo aver guidato la parrocchia di Fiesso d’Artico, era rimasto a vivere in canonica assieme all’attuale parroco don Massimo Donà con il quale aveva un profondo legame di stima e di amicizia. Don Carlo era amatissimo dai fiessesi, come dimostrano i tanti messaggi lasciati sui social per ringraziarlo della sua predisposizione ad aiutare le persone e per la sua vicinanza. Nei social è stato lanciato anche l’appello di accendere una candela per ricordarlo e ieri, in tanti, hanno pensato di porre una candela sul davanzale di casa per ricordarlo.«Don Carlo è stato un pilastro della comunità - dice don Massimo - ha favorito l’evangelizzazione e in particolare rinnovato la comunità di Fiesso attraverso le missioni popolari con i frati francescani di Assisi e poi attraverso il metodo delle cellule parrocchiali di evangelizzazione. Nel 2002 ha introdotto l’adorazione eucaristica perpetua. Da quando sono arrivato a Fiesso lui si è messo umilmente a disposizione con grande rispetto e con collaborazione sincera, era una presenza fortemente spirituale. Lascia un grande vuoto, tutta la comunità gli voleva bene». L’ultimo saluto si terrà nella chiesa parrocchiale della Santissima Trinità di Fiesso d’Artico, giovedì mattina alle 9.30, nel rispetto delle normative in vigore. La comunità di Noale perde uno dei suoi cittadini più illustri, noti e stimati: Antonio Nassuato, detto Toni, è mancato la notte scorsa a 82 anni per Covid. Lascia la figlia Nicoletta e la nipote Nicole. La notizia della sua scomparsa si è diffusa veloce ieri in città, destando commozione e cordoglio: Nassuato, che aveva gestito per anni un’attività edilizia, era stato promotore di tante iniziative sociali e culturali. Tra i fondatori della Pro Loco, attivo nel mondo dell’associazionismo sportivo, sempre pronto ad appoggiare iniziative di solidarietà rivolte ai più bisognosi, come la tombola di beneficenza.
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Il Gazzettino