«Parli male di me» e pesta a sangue un 82enne ospite del patronato

«Parli male di me» e pesta a sangue un 82enne ospite del patronato
PADOVA «È entrato come una furia. Mi ha accusato di parlar male di lui alle sue spalle, poi ha iniziato a sbattermi con tutta la forza che aveva contro il biliardo....

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PADOVA «È entrato come una furia. Mi ha accusato di parlar male di lui alle sue spalle, poi ha iniziato a sbattermi con tutta la forza che aveva contro il biliardo. Così mi ha rotto il dito di una mano e la testa». Il pestaggio brutale è avvenuto nel patronato della chiesa di Santo Stefano d'Ungheria a Brusegana. Vittima Gino Bellan, un 82enne che abita nella zona, invalido ma con una gran forza d'animo, tanto che, nonostante l'aggressione subita, ha deciso di raccontare tutto perché «chi frequenta la parrocchia sappia cosa mi è successo e con che persone ha a che fare. Sono cose che non dovrebbero accadere a nessuno. Bisogna stare attenti a chi frequenta questi posti. Questa è una persona pericolosa».


Ha un taglio profondo al sopracciglio, suturato con tre punti, e il migliolo della mano destra steccato. Mentre parla Gino Bellan appare tranquillo nonostante l'esperienza terribile: «Sporgerò denuncia appena possibile. I poliziotti che sono intervenuti mi hanno detto che potevo andare quando volevo. Prima non ho potuto visto che questa notte (ieri, ndr) l'ho passata in pronto soccorso dove mi hanno medicato le ferite. Quest'uomo l'ho già denunciato lo scorso anno perché mi aveva aggredito verbalmente al bar sempre per lo stesso motivo. Crede che io parli male di lui alle sue spalle. Questa volta però è passato dalle parole ai fatti e mi ha riempito di botte».

L'uomo che ha ridotto così l'anziano è L.S., 51enne, pregiudicato, con problemi psicologici. Era stato già condannato a 6 mesi di reclusione perché la sera del 15 aprile dell'anno scorso a Brusegana, in preda alla rabbia, aveva sfondato con una pietra una plafoniera condominiale e poi aveva minacciato il vicino di casa con un machete. «È persona pericolosa - ricorda Gino Bellan - tutti lo devono sapere»

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Il Gazzettino