In coma vegetativo dal 2006 per un incidente, Paolo muore a 33 anni

Paolo Pasetto
TAGLIO DI PO - A 13 anni dall’incidente che lo ha visto coinvolto nel 2006 sulla strada tra Adria e Cavarzere, si è spento il 33enne Paolo Pasetto. Era...

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TAGLIO DI PO - A 13 anni dall’incidente che lo ha visto coinvolto nel 2006 sulla strada tra Adria e Cavarzere, si è spento il 33enne Paolo Pasetto. Era ricoverato al’ospedale di Dolo dove la salma verrà prelevata e condotta nella chiesa di San Francesco per le esequie celebrate oggi dal parroco frate Maurizio Vanti affiancato da frate Damiano Baschirotto, amico di famiglia. Tutta la comunità tagliolese piange il giovane, per il quale ha espresso il meglio dell’affetto e della solidarietà. Pasetto è rimasto per quasi 13 anni in stato vegetativo non essendosi mai risvegliato dal coma in cui era entrato quella tragica notte dell’incidente. La comunità è vicina alla famiglia con i genitori Roberto e Laura, molto conosciuti. 

LA TRAGEDIA
Il giovane la notte dell’incidente stava tornando a casa dopo aver trascorso la serata con la sua fidanzata a Cavarzere, percorrendo con la sua auto di piccola cilindrata una strada che conosceva bene. Il ragazzo era perito in telecomunicazioni all’Itis di Adria e studente universitario a Ferrara nella facoltà di medicina con specializzazione in radiologia, con un master alla Casa di Cura Madonna della Salute a Porto Viro. In un tratto rettilineo di una strada non particolarmente pericolosa si è scontrato con un’altra auto uscendo di strada.
IN RIANIMAZIONE
I soccorsi poco hanno potuto fare per le gravi lesioni riportate dal giovane. Ricoverato in ospedale è stato per un lungo periodo in rianimazione e sottoposto a tutte le cure eseguite da specialisti del settore con esperienze internazionali. Purtroppo a nulla sono valsi gli sforzi dei sanitari anche se le speranze di poterlo far ritornare in vita non sono mai venute meno.
ASSISTITO A CASA
Paolo Pasetto è stato assistito nella sua abitazione, tranne qualche breve periodo in alcuni ospedali, dai genitori Laura e Roberto e dalla sorella Elena e per la comunità tagliolese era diventato un “figlio adottivo”.
Per aiutare la famiglia di Paolo ad affrontare ogni possibile cura per farlo uscire dallo straziante stato di coma, tante sono state le iniziative di solidarietà per raccogliere fondi con l’invenzione di slogan come “Accendi il cuore e metti in moto la speranza... tutti insieme per Paolo Pasetto”.

La scomparsa del giovane lascia nel profondo dolore nei genitori, nella sorella, negli zii, in cugini e parenti ma anche nei tantissimi amici suoi e di papà Roberto, già calciatore della Virtus ma anche giocatore e allenatore della sua squadra del cuore, la Tagliolese.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino