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TREVISO - «Riusciremo a produrre quasi tutti i tipi di pane, dolci e colombe per Pasqua. Ma non sappiamo a che prezzo». Tiziano Bosco, presidente dei panificatori della Confcommercio di Treviso, non usa giri di parole. I negozi stanno facendo di tutto per ridurre il peso del caro-bollette. «Si spengono anche le insegne. Non è una cosa secondaria – dice Bosco – allo stesso tempo cerchiamo di ridimensionare l’uso dei forni, ottimizzando il loro impiego. Siamo in grossa difficoltà. Per ora resistiamo. Andando avanti, però, non so che piega prenderanno le cose». È destinato ad aumentare anche il prezzo del pane? «La bolletta del gas è già raddoppiata – allarga le braccia il presidente dei panificatori – se si andrà verso i 3 euro al metro cubo saremo costretti a rivedere i prezzi». L’incidenza non sarebbe enorme per una singola pagnotta. Va da sé, però, che l’impatto simbolico sarebbe quanto mai evidente per un bene del genere.
ORDINI BLOCCATI
Oggi ci si muove tra i rincari delle utenze già certificati e mille altre incertezze. Con l’ultima settimana di marzo scatta la “stagione” della Pasqua per panifici, pasticcerie e simili.
SCENARIO INCERTO
I timori sono condivisi anche dalla Flai Cgil di Treviso, la federazione dei lavoratori dell’agroindustria. «C’è una forte preoccupazione – conferma Rosita Battain – perché non si vede un orizzonte definito». Stanno soffrendo pure le cantine del trevigiano. Soprattutto quelle più piccole. In alcuni casi è scattata la cassa integrazione. «Le segnalazioni in questo senso riguardano le aziende con una filiera particolarmente corta, senza possibilità di diversificare, che faticano a riprendere – evidenzia la segretaria – adesso attendono che si apra la bella stagione per poter ripartire con la distribuzione territoriale. In questi contesti il turismo e il commercio ha ripreso a singhiozzo. Fortunatamente, comunque, si tratta di un problema circoscritto». La speranza è che la primavera possa portare buoni frutti. Con il fondamentale supporto dei servizi di logistica, ad oggi inevitabilmente i più colpiti dall’aumento dei prezzi di benzina e gasolio. «Bisogna ricorrere al vero spirito imprenditoriale – tira le fila Battain – capace di rispondere tenendo conto anche di quello che il territorio ha dato fino a questo momento in termini di sviluppo».
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Il Gazzettino