Panevin, il sindaco di Arcade sfida la questura: «Supererà i 5 metri»

Il sindaco di Arcade Presti accende il panevin fra Zaia e Muraro
TREVISO - La tradizione sia rispettata ma con la massima attenzione nei confronti dell'ambiente e dunque evitando di nascondere nelle pire materiale che possa dar luogo a...

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TREVISO - La tradizione sia rispettata ma con la massima attenzione nei confronti dell'ambiente e dunque evitando di nascondere nelle pire materiale che possa dar luogo a fumi inquinanti. La raccomandazione per un corretto svolgimento del rito dei panevin, i fuochi che si accendono in prevalenza nella campagna dopo il crepuscolo del giorno che precede l'Epifania, giunge dal presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro.




«La Provincia - spiega Muraro - è vicina ai panevin organizzati dalle Pro Loco e dagli Alpini, che sapranno come sempre essere attenti nel garantire la sicurezza e il rispetto dell'ambiente nella scelta delle frasche fatte di materiale non inquinante».



Per quanto riguarda una discussione nata nei giorni scorsi legata ad un'ordinanza della questura di Treviso in materia di prevenzione di rischi collegati all'accensione dei falò e che prescrive, fra l'altro, di non superare l'altezza di cinque metri, Muraro ha detto di aver parlato questa mattina con Domenico Presti, sindaco di Arcade (Treviso), cioè il comune che vanta il primato storico di altezza della pira e che avrebbe deciso di superare tale limite.



«Il primo cittadino mi ha detto di essersi assunto ogni responsabilità circa le misure di sicurezza del panevin - ha aggiunto il presidente della Provincia - e per me la parola di un rappresentante istituzionale eletto dai cittadini ha più peso rispetto ad un provvedimento di un funzionario dello Stato».
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Il Gazzettino