MESTRE - Le polveri sottili sopra i 200 microgrammi per metro cubo d'aria, quelle sottilissime addirittura oltre i 300, quando il limite è rispettivamente di 50 e 25. I...
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«NON SI RESPIRA» «Non si respira, bisogna stare chiusi in casa con le finestre sigillate», una delle denunce arrivata da Cannaregio, segno che anche se il centro storico non è stato interessato dai roghi, l'effetto di quelli organizzati dovunque in terraferma e nei comuni limitrofi si è fatto sentire anche tra chi risiede nella città d'acqua. I dati dicono tutto sull'onda lunga dello smog. Alla centralina Arpav del parco Bissuola, di riferimento per l'intero contesto urbano, alle 20 dell'altro ieri il Pm10 era a 73 microgrammi per metro cubo d'aria, alle 2 di notte era salito a 162 e ieri alle 10 è arrivato niente meno che a 227, prima di scendere a 178 alle 14. Stesso andamento anche nelle altre stazioni di rilevamento. In via Tagliamento alla Gazzera, dai 95 dell'ora di cena di sabato si è passati a 178 a mezzanotte e 192 nella mattinata di ieri. Mentre in via Beccaria, a Marghera, i 138 delle 22 dell'altro ieri sono diventati 195 alle 10 e addirittura 222 ieri prima di pranzo. Valori rimasti alti anche in serata: alle ore 20 i microgrammi di Pm10 erano 133 alla Bissuola, 155 in via Tagliamento e 153 in via Beccaria.
Come si diceva, non è andata meglio in centro storico e prova ne è che la centralina di Rio Novo ieri alle 10 ha registrato una massima di 224, che ha fatto seguito agli 83 di sabato sera e 117 della notte. Malissimo, dal canto loro, le PM2,5, le polveri sottilissime che in quanto tali sono ancora più capaci di addensarsi nel sistema respiratorio e non sono certo un balsamo per la salute. Queste vengono rilevate nelle stazioni di Portogruaro, San Donà e Malcontenta e hanno segnato livelli record a riprova dell'impatto dei brusa ea vecia accesi in tutta la provincia. Il crescendo registrato a Portogruaro, che registra gli aggiornamenti ogni due ore, è stato spaventoso considerando, per l'appunto, che il limite è di 25 microgrammi per metro cubo: 61 alle 18 di sabato, 73 alle 20, 144 alle 22, 246 a mezzanotte, 308 alle 2 e il picco di 311 alle 4, prima di un calo nelle ore successive e un'ulteriore impennata fino a 181 ieri alle 10. Il Comune di Venezia e tutte le altre amministrazioni locali, pur al corrente dei livelli delle polveri, hanno deciso di non sospendere i roghi che si sono tenuti ieri sul far della sera. Solo Mirano l'aveva cancellato ancora alla vigilia, temendo le conseguenze del vento annunciato forte e che invece non ma mai soffiato.
ANCORA PROTESTE Così, con i falò propiziatori che bruciavano dovunque, lo smog alle stelle ha rinfocolato le proteste, dei cittadini che si sono attaccati al telefono per esprimere il proprio disappunto o ricevere consigli sul da farsi, e dei gruppi organizzati come l'Assemblea permanente contro il rischio chimico di Marghera. «Tutto come previsto, il limite di legge è stato superato di cinque volte. Un vero attacco alla salute pubblica che costringerà la gente a respirare per giorni interi sostanze cancerogene frutto della combustione incompleta di biomasse vegetali», ha detto il portavoce Roberto Trevisan puntando il dito contro il Comune e la Regione: Tutto questo si poteva evitare se avessero stabilito delle norme severe, tipo restrizioni sul numero dei falò e controlli sui materiali bruciati. La salvaguardia delle tradizioni non può avvenire a discapito della salute pubblica. «Venezia è una delle città più inquinate d'Italia ha concluso - e questo dovrebbe portare i nostri amministratori a una revisione del Piano di risanamento dell'aria metropolitana che si rivela inadeguato a sostenere l'emergenza sanitaria attuale essendo privo di misure strutturali di disinquinamento dell'aria». Anche quest'anno, bisognerà aspettare che sia il meteo a ripulire l'atmosfera, mentre oggi, in concomitanza con la ripresa delle misure di limitazione del traffico, Arpav validerà il terzo giorno consecutivo di superamento dei parametri: ancora un altro e scatterà l'allerta arancione.
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Il Gazzettino