L'azienda di Maserà che crea le miscele di farine per il pane senza additivi chimici

L'azienda di Maserà che crea le miscele di farine per il pane senza additivi chimici - Foto di Philippe Ramakers da Pixabay
MASERÀ (PADOVA) - Continua a mietere percentuali a due cifre e con il segno più davanti Il granaio delle idee, l'azienda di Maserà di Padova specializzata...

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MASERÀ (PADOVA) - Continua a mietere percentuali a due cifre e con il segno più davanti Il granaio delle idee, l'azienda di Maserà di Padova specializzata nella produzione di miscele chemical-free (senza additivi chimici) per la panificazione. Dopo un 2020 esplosivo, il primo semestre del 2021 ha registrato un ulteriore +10% di fatturato, confermando la leadership del gruppo padovano nel campo dei preparati clean label (etichetta pulita) e innovativi per panificazione e pasticceria.


A tirare la volata a questo incremento dei primi sei mesi dell'anno è stato lo stesso 2020, annus horribilis per la maggioranza delle imprese ma che per l'azienda della Bassa ha rappresentato un importante +54% di fatturato, che, tradotto in euro, ha significato circa 10 milioni. L'incremento del 10% nell'anno in corso risulta addirittura quadruplicato se si considerano i soli prodotti con destinazione aziendale, per artigiani e industria, che hanno raggiunto il 40% in più, mentre ha registrato un +30% a valore il preparato per Pane funzionale salus, che si conferma il prodotto di punta.


Il gruppo, fondato nel 1998 da Federico Allamprese, si è sempre più specializzato nel corso degli anni nella realizzazione, anche su richiesta e biologica, di semilavorati all'avanguardia, privi di sostanze nocive (da cui la definizione clean label), e con grani selezionati per il settore della panificazione e della pasticceria, pensati sia per le realtà industriali che artigianali. Una realtà a vocazione B2B, al cui interno nel 2004 è nato anche il brand Ruggeri, orientato al consumatore con una produzione che include farine speciali, lieviti madre e preparati per pani, pizza e dolci. 


Tutti prodotti trainanti in un anno in cui tanti italiani si sono dedicati alla cucina fatta in casa, fin dall'impasto. «Nel 2020 sono stati quasi 700mila i panettoni e le colombe sfornati grazie ai nostri ingredienti ha rendicontato Federico Allamprese, ora amministratore delegato. Stiamo assistendo ad una vera e propria evoluzione nelle abitudini di consumo, con una richiesta crescente di pani e lievitati di alta qualità e privi di emulsionanti chimici. Non si tratta di una moda, bensì di una tendenza che si sta affermando. E questa applicazione virtuosa degli enzimi senz'altro spingerà tutto il settore a migliorarsi. Vogliamo far capire che un lievitato può essere facile da produrre anche senza ricorrere ad additivi di sintesi, ma semplicemente sfruttando ingredienti di origine naturale grazie a uno sforzo in ricerca e innovazione».


Una partita, decisamente già vinta, che si sta giocando per lo più nella ricerca e sviluppo dell'azienda, composta da un team di 40 persone, che si è posta come obiettivo quello di reinvestire ogni anno proprio nell'R&D circa il 15% del fatturato. «Se da un lato siamo una piccola-media impresa, dall'altro siamo un grande laboratorio che trova nuove soluzioni per il settore», ha sottolineato con orgoglio Allamprese, già con le mani in pasta su nuovi prodotti, come i mix professionali e per pane fatto in casa con uno specifico apporto nutrizionale destinato agli sportivi e ai consumatori più attenti al benessere o i preparati dedicati ai più piccoli. L'investimento ora è proiettato anche sulle miscele e sui coadiuvanti privi di ingredienti artificiali in etichetta per i grandi lievitati di pasticceria e sulle miscele a base enzimatica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino