L'azienda di Maserà che crea le miscele di farine per il pane senza additivi chimici

Martedì 20 Luglio 2021 di Iris Rocca
L'azienda di Maserà che crea le miscele di farine per il pane senza additivi chimici - Foto di Philippe Ramakers da Pixabay

MASERÀ (PADOVA) - Continua a mietere percentuali a due cifre e con il segno più davanti Il granaio delle idee, l'azienda di Maserà di Padova specializzata nella produzione di miscele chemical-free (senza additivi chimici) per la panificazione.

Dopo un 2020 esplosivo, il primo semestre del 2021 ha registrato un ulteriore +10% di fatturato, confermando la leadership del gruppo padovano nel campo dei preparati clean label (etichetta pulita) e innovativi per panificazione e pasticceria.


A tirare la volata a questo incremento dei primi sei mesi dell'anno è stato lo stesso 2020, annus horribilis per la maggioranza delle imprese ma che per l'azienda della Bassa ha rappresentato un importante +54% di fatturato, che, tradotto in euro, ha significato circa 10 milioni. L'incremento del 10% nell'anno in corso risulta addirittura quadruplicato se si considerano i soli prodotti con destinazione aziendale, per artigiani e industria, che hanno raggiunto il 40% in più, mentre ha registrato un +30% a valore il preparato per Pane funzionale salus, che si conferma il prodotto di punta.


Il gruppo, fondato nel 1998 da Federico Allamprese, si è sempre più specializzato nel corso degli anni nella realizzazione, anche su richiesta e biologica, di semilavorati all'avanguardia, privi di sostanze nocive (da cui la definizione clean label), e con grani selezionati per il settore della panificazione e della pasticceria, pensati sia per le realtà industriali che artigianali. Una realtà a vocazione B2B, al cui interno nel 2004 è nato anche il brand Ruggeri, orientato al consumatore con una produzione che include farine speciali, lieviti madre e preparati per pani, pizza e dolci. 


Tutti prodotti trainanti in un anno in cui tanti italiani si sono dedicati alla cucina fatta in casa, fin dall'impasto. «Nel 2020 sono stati quasi 700mila i panettoni e le colombe sfornati grazie ai nostri ingredienti ha rendicontato Federico Allamprese, ora amministratore delegato. Stiamo assistendo ad una vera e propria evoluzione nelle abitudini di consumo, con una richiesta crescente di pani e lievitati di alta qualità e privi di emulsionanti chimici. Non si tratta di una moda, bensì di una tendenza che si sta affermando. E questa applicazione virtuosa degli enzimi senz'altro spingerà tutto il settore a migliorarsi. Vogliamo far capire che un lievitato può essere facile da produrre anche senza ricorrere ad additivi di sintesi, ma semplicemente sfruttando ingredienti di origine naturale grazie a uno sforzo in ricerca e innovazione».
Una partita, decisamente già vinta, che si sta giocando per lo più nella ricerca e sviluppo dell'azienda, composta da un team di 40 persone, che si è posta come obiettivo quello di reinvestire ogni anno proprio nell'R&D circa il 15% del fatturato. «Se da un lato siamo una piccola-media impresa, dall'altro siamo un grande laboratorio che trova nuove soluzioni per il settore», ha sottolineato con orgoglio Allamprese, già con le mani in pasta su nuovi prodotti, come i mix professionali e per pane fatto in casa con uno specifico apporto nutrizionale destinato agli sportivi e ai consumatori più attenti al benessere o i preparati dedicati ai più piccoli. L'investimento ora è proiettato anche sulle miscele e sui coadiuvanti privi di ingredienti artificiali in etichetta per i grandi lievitati di pasticceria e sulle miscele a base enzimatica.

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