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AZZANO - Grande carattere e volontà, creatività e un po' di ambizione. Queste le doti dell'azzanese Alex Cogo, 35 anni, che da sette anni lavora per Pandora, un brand importante nel mondo dei gioielli e che ora si è conquistato un ruolo importante nella sede di Milano. Cogo si occupa di marketing ed è diventato il responsabile di tutti i negozi in Italia e i Paesi minori.
PASSIONE E STUDIO
«Oggi - racconta Alex - sento di aver realizzato già molte cose, ma non intendo fermarmi. Già a scuola prima e poi anche al liceo linguistico, ho avuto la fortuna di avere sempre insegnanti che sono stati capaci di stimolare la mia curiosità per arricchirmi di esperienze. Ho scelto poi di iscrivermi alla facoltà di Architettura a Venezia, perchè il mondo dell'arte e dell'architettura sono sempre stati una mia passione. Gli anni a Venezia sono stati ricchi e formativi e ho avuto modo di sperimentare le mie capacità in uno studio di Architettura e di seguire diversi progetti di restauro».
DA VENEZIA A PARIGI
«A Venezia è iniziata anche la mia carriera lavorativa - precisa - quasi per caso.
IL VIAGGIATORE
«Sono un viaggiatore - dice - quindi per definizione cerco sempre nuovi confini da superare e nuovi spazi da percorrere. Speriamo adesso di poter effettivamente ripartire, consapevoli che tante cose sono cambiate». Da poco è in sede a Milano, impegnato in un lavoro molto diverso, rispetto al negozio o all'area. «Durante l'ultimo anno ho passato molto tempo in auto, tra i negozi in diverse regioni - spiega Alex -. Ogni giorno un negozio, una città diversa. Ma è stato anche un anno ricco, nel quale ho conosciuto molte persone e mi sono confrontato con le mie potenzialità. Oggi in sede a Milano sono sicuramente più stabile: gli orari sono diversi, così come i tempi e le priorità. Lavoriamo con una progettualità più a lungo termine e devi proiettarti non alla situazione di oggi come fai in negozio, ma a quello che ci sarà tra 4 o 5 mesi. Lo smart working organizzato permette sicuramente di godere maggiormente degli spazi di casa e di una nuova città che non conosco».
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Il Gazzettino