Denunciò rischi per i lavoratori, licenziato: azienda condannata

A sinistra il sindacalista Giuseppe Toigo
LENTIAI - «Il licenziamento era illegittimo». Lo ha deciso il giudice del lavoro del Tribunale di Padova, Maurizio Pascali che ha condannato la Pandolfo a risarcire un...

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LENTIAI - «Il licenziamento era illegittimo». Lo ha deciso il giudice del lavoro del Tribunale di Padova, Maurizio Pascali che ha condannato la Pandolfo a risarcire un danno quantificato in 20 mensilità al lavoratore Giuseppe Toigo. Il sindacalista venne cacciato dall’azienda di Lentiai nell’estate 2016, dopo che, con un esposto allo Spisal, segnalò fatti ritenuti possibile fonte di rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori in fabbrica. Questa prima sentenza, che comunque gli dà ragione, ha però respinto la sua richiesta di reintegro: Toigo insomma non tornerà al lavoro. Per ora. I suoi avvocati Marta Capuzzo e Giancarlo Moro di Padova hanno già annunciato il ricorso contro questa prima decisione: «Insisteremo sulla richiesta di reintegrazione». La sentenza arriva al termine della prima fase prevista dal nuovo rito del lavoro, cosiddetto “Rito Fornero” che prevede anche una seconda decisione, sempre nel primo grado. «La fase sommaria del rito Fornero - afferma l’avvocato Capuzzo - ha portato a questa decisione, ma il giudice ha confermato che non c’erano gli estremi per ritenere diffamatorio nei confronti dell’azienda l’esposto del signor Toigo e che il licenziamento era ingiustificato».

La vicenda che è approdata nella sentenza, arrivata martedì, si intreccia con la tragedia che si è verificata in Pandolfo il 15 dicembre 2016, a pochi mesi dall’esposto del sindacalista, inascoltato come Cassandra. L’operaio 39enne Marcello Di Leonardo di Lentiai morì sul lavoro colpito al volto da un pezzo di metallo schizzato dalla pressa “2200” che si era inceppata e fermata. L’istruttoria della causa di lavoro, portata avanti in sede civile da Toigo contro la Pandolfo, si è svolta anche con l’acquisizione della perizia redatta in sede penale dall’ingegner Ugo Fonzar, che ha ricostruito l’infortunio sulla pressa. Prodotto nella causa anche il documento-dichiarazione di una ventina di colleghi di Toigo, capisquadra e operai, a sostegno dei timori per la sicurezza dei lavoratori manifestati nell’esposto allo Spisal dal sindacalista. Tra i firmatari anche Marcello Di Leonardo, che confermava che le denunce fatte erano preoccupazione di tutti. Qualche mese dopo morirà sul lavoro.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino