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PONZANO (TREVISO) - Il via libera alla ripresa degli allenamenti anche al chiuso avrebbe dovuto segnare la rinascita delle palestre. Per molte è stato già così. Ma per alcune il lungo periodo di chiusura a causa dell'emergenza coronavirus si è rivelato fatale. Ormai irrecuperabile. È il caso della palestra Maenphis di Ponzano. La struttura di via Majorana, gestita da Renato Orazio, non riaprirà i battenti. L'associazione sportiva dilettantistica è di fatto fallita. In un anno e mezzo di chiusura forzata ha bruciato qualcosa come 100mila euro per provare a sopravvivere. E adesso non ha più nemmeno le risorse per rimborsare ai propri iscritti il periodo di abbonamento non goduto. Gli ultimi soldi sono stati spesi per far fronte all'affitto e alle bollette.
IL MANCATO RINNOVO
A quanto pare, poi, in tutto questo tempo la Maenphis non ha beneficiato di alcun aiuto economico.
NIENTE RIMBORSI
Oggi alcuni di questi non nascondono la rabbia per il mancato rimborso di parte degli abbonamenti. Si parla anche di qualche centinaio di euro per iscritto. Ma tutti stanno ricevendo la stessa risposta: non ci sono i soldi per tenere aperta l'attività e di conseguenza non ci sono nemmeno per rimborsare i clienti. Non sembrano esserci margini. Almeno fino alla fine di quest'anno. Si, perché non tutto è ancora perduto. Il titolare Renato Orazio non parla direttamente. Ma fa sapere che non ha intenzione di arrendersi. L'obiettivo è aprire una nuova palestra, da un'altra parte, all'inizio del prossimo anno. Bisognerà vedere se ci saranno le condizioni. Intanto, comunque, si lavora per questo. Ci sono già due stabili che potrebbero accogliere le attrezzature. Attualmente si sta trattando per arrivare a firmare un contratto d'affitto che consentirebbe alla Maenphis di rinascere. E a quel punto agli iscritti che si sono ritrovati a piedi con l'abbonamento in mano potrà essere offerto il recupero dei mesi mancati. Resta da capire se questi ultimi avranno la pazienza di aspettare, oppure se si organizzeranno in altri modi per provare a recuperare i soldi corrispondenti alla parte di abbonamento non goduto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino