VENEZIA Una struttura monolitica nella gestione dei ruoli, un leader carismatico, un rispetto rigoroso dei tempi. Sono i 3 ingredienti che hanno permesso alla banda di riuscire in...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
GLI ALTRI
Stando al capo d'imputazione (tre le accuse, i due tentati furti precedenti del 30 dicembre e del 2 gennaio, e quello riuscito appunto del 3 dicembre) gli uomini di Tomi si sarebbero divisi i compiti in tutti e tre i tentativi: mentre il 60enne lavorava la teca, Zvonko Grgic, 43 anni, e Vladimir urkin, 48 anni, si assicuravano di coprire i suoi movimenti, erigendo un vero e proprio muro umano tra lui e il resto dei visitatori della mostra. Una strategia che non aveva funzionato il 2 gennaio, quando una donna aveva notato comunque il 65enne bosniaco mentre cercava di scassinare la teca. Il secondo livello di sicurezza era composto da Dragan Mladenovic che, all'esterno della Sala dello Scrutinio, si assicurava che nessuno si avvicinasse troppo.
LA FUGA
Il percorso era stato studiato, attraverso calli e campielli, per poter raggiungere piazzale Roma mescolati alla folla. Anche per questo motivo la squadra mobile, grazie alle telecamere della città, è riuscita a ricostruire passo passo la lunga camminata dei quattro fino, appunto al capolinea degli autobus. Qui, ad attenderli, c'era elimir Grbavec (48 anni), l'autista. L'uomo, stando alla ricostruzione della procura, era partito al mattino da Noventa di Piave con una Volkswagen Passat grigia, qui aveva fatto salire in fretta e furia i complici per poi tornare immediatamente in Croazia.
VITE PARALLELE
Tomi è un massimo esperto del settore, gli altri forse meno. Come siano entrati nel giro, è ancora oggetto di indagine e lo spiegheranno i prossimi passaggi investigativi. Certo è che le loro vite parlano di un passato (e un presente, almeno fino a pochi giorni fa) da insospettabili. Grgic, istriano di Pola, è un ex militare con alle spalle diverse missioni all'estero per l'esercito. Poi, terminato il periodo sotto le armi, aveva sfruttato le proprie capacità e la propria esperienza per farsi assumere nel personale di sicurezza delle navi da crociera. La passione per le armi, però, non gli era mai passata, a giudicare da tutta una serie di foto in posa con un Kalashnikov. Le altre parlano di un uomo amante dei viaggi, per piacere o per lavoro, sempre in compagnia di amici o colleghi e appassionato di sport e in particolare della nazionale croata di calcio. Poi c'è Grbavec, di Zagabria, che invece conduceva una vita decisamente più tranquilla. Libero professionista, lavorava come elettricista in città. Amante dei parchi e della vita all'aperto, anche lui rientra un po' nella categoria degli insospettabili.
Piccola curiosità: su Facebook Grgic, proprio il 3 gennaio, aveva cambiato la propria immagine di copertina, postando la foto di un tramonto sul mare. Chissà, forse un modo come un altro per dire: «È fatta, stiamo tornando a casa».
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino