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PAESE - Lei, che è farmacista, avrebbe venduto sottobanco medicinali proibiti ai body builders, in «totale difformità rispetto alle indicazioni terapeutiche». Nell’inchiesta dei Nas di Treviso che ha smascherato il traffico internazionale di sostanze dopanti gestito da Pietro Munisteri, 35 anni, personal trainer e dalla madre Anna Maria Taormina, bidella di 60 (entrambi arrestati), è finita anche la dottoressa Valentina Alessi Battaglini, messinese di 45 anni e da venti iscritta all’Albo dei Farmacisti. E’ la titolare dell’omonima farmacia di Castagnole, frazione di Paese. La donna è indagata per somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute. Da qui la denuncia penale e anche la sanzione amministrativa: l’attività verrà sospesa da un minimo di 15 a un massimo di 30 giorni, come previsto dalla normativa. L’ordinanza dell’Usl 2 è attesa per oggi. E, come anticipato dal dg Francesco Benazzi, probabilmente si propenderà per il massimo della sanzione, ovvero: battenti chiusi per 30 giorni. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti la farmacia di Castagnole faceva parte a pieno titolo del canale di approvvigionamento italiano (ce n’era anche uno estero) dei medicinali dopanti che madre e figlio rivendevano ai culturisti di tutta Italia, per un giro di affari da oltre 100mila euro. La farmacista è sospettata di connivenza con il personal trainer: è a Castagnole infatti che il 35enne avrebbe utilizzato gran parte delle false ricette bianche, create ad arte per ottenere farmaci dopanti (anabolizzanti, sostanze a base di testosterone, dell’ormone della crescita ma anche di nandrolone).
SOTTO BANCO
Secondo i Nas la farmacista, in un arco di sei mesi (il periodo massimo in cui è obbligatorio conservare la ricetta) avrebbe venduto 900 scatole di medicinali proibiti, tra cui il Testovis e l’Andriol, a base di testosterone.
INDAGATI ANCHE DUE TIPOGRAFI
Ma la rete di connivenze su cui si reggeva il traffico di sostanze dopanti non finisce qui. Tra i 65 indagati figurano anche due tipografi: Paolo Morsoletto, titolare della tipolitografia L’Artigiana srl di Montebelluna e la figlia Natasha Battistella. Per loro l’accusa è di falsificazione di prescrizioni mediche perché avrebbero stampato le ricette false. Oltre alle etichette dei brand inventati da Munisteri. Lui e la madre infatti non si limitavano a commerciare in modo illecito le sostanze già sul mercato ma ne producevano di proprie, usando i marchi fake “Medical Pharma” e “Dunning Labs”. La coppia era cliente della tipografia almeno dal 2018, in base alle ricostruzioni fatte dai Nas attraverso l’acquisizione dei file trasmessi alla tipografia. I documenti sfornati dalle stampanti erano indubbiamente falsi: tutte uguali e a favore dello stesso beneficiario, con in calce la firma di medici che nulla c’entravano con quel traffico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino