Il business: un farmaco da 3 euro ne fruttava anche 40

Il business: un farmaco da 3 euro ne fruttava anche 40
L'INDAGINETREVIGNANO La coppia di trafficanti aveva margini di guadagno altissimi perché rivendeva le sostanze dopanti a prezzi fino a venti volte superiori rispetto al valore...

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L'INDAGINE
TREVIGNANO La coppia di trafficanti aveva margini di guadagno altissimi perché rivendeva le sostanze dopanti a prezzi fino a venti volte superiori rispetto al valore effettivo. Un esempio? Se una confezione di Testovis costa circa 3 euro dietro prescrizione medica, sul mercato nero si può arrivare a pagarla anche 40. E così via. L'indagine condotta dai Nas di Treviso ha portato al sequestro di 1.428 confezioni e oltre 15.800 tra fiale, compresse, blister, di cui 130 boccette di nandrolone. Per un valore complessivo di 103mila euro, ma il margine di guadagno, appunto, poteva arrivare ben oltre. Due i canali di approvvigionamento usati da Pietro Munisteri e dalla madre Anna Maria Taormina. Uno italiano, che consisteva nell'acquisto di prodotti dopanti in alcune farmacie della Marca (soprattutto quella di Castagnole di Paese), attraverso l'utilizzo di false ricette bianche stampate dalla tipografia connivente di Montebelluna. L'altro estero, concretizzato grazie a una rete di fornitori in particolare bulgari, rumeni, greci e ucraini, che spedivano plichi di farmaci proibiti ricevendo le somme pattuite attraverso money-transfer.

L'INDAGINE
Due arresti e 65 indagati, tra cui la farmacista Valentina Alessi Battaglini, i due tipografi Paolo Morsoletto e Natasha Battistella, ma anche 47 acquirenti sparsi in 34 province (perlopiù bodybuilders tra i 20 e i 53 anni) e 12 cittadini stranieri. Sono questi i numeri dell'indagine condotta dai Nas di Treviso, guidati dal comandante Giuseppe Mercatali. L'inchiesta era partita nel dicembre 2019 dalla ricorrente spedizione di false ricette mediche bianche. A marzo del 2020 il primo blitz con madre e figlio sorpresi mentre utilizzavano alcune ricette false. L'abitazione, passata al setaccio, aveva restituito farmaci per un valore di 55mila euro, 42mila euro in contanti nascosti negli armadi, tra i vestiti, ricette false, flaconi e persino il listino dei prezzi con tanto di nomi e recapiti dei clienti.
IL GIRO DI AFFARI

Da lì i Nas son riusciti a ricostruire il vasto e articolato business messo in piedi da madre e figlio, che nemmeno il Covid e lo stop prolungato delle palestre era riuscito a rallentare, anzi. Nel periodo Covid le richieste di prodotti sono addirittura aumentate. Fino alla conclusione delle indagini e all'ordinanza di misura cautelare eseguita venerdì mattina. Per i due sono scattate le manette. E adesso la giustizia presenterà loro il conto.
Mep
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Il Gazzettino