Bufera sui profughi, la preside: «Progetto didattico, mi sento ferita»

Paola Rizzo, preside della scuola media Casteller di Paese, accanto alle bandiere delle varie nazionalità dei suoi studenti
PAESE - Dopo le proteste di alcuni genitori, arrivati a minacciare di tenere a casa i figli da scuola, la Caritas ha ritirato la collaborazione al progetto per le classi seconde e...

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PAESE - Dopo le proteste di alcuni genitori, arrivati a minacciare di tenere a casa i figli da scuola, la Caritas ha ritirato la collaborazione al progetto per le classi seconde e terze delle medie Casteller di Paese, che prevedeva tre incontri su immigrazione, accoglienza e stereotipi con testimonianze dirette di due richiedenti asilo. Il primo appuntamento di ieri è saltato. E così il resto dell'attività.


«L'impianto era esclusivamente didattico -spiega la preside Paola Rizzo- ma capiamo che la Caritas abbia voluto stemperare il clima». Gli insegnanti, a partire dalla vicepreside Giada Signori, si sono stretti attorno alla Rizzo. «I docenti mi sostengono - spiega la dirigente - mi hanno chiesto una sola cosa: difenda la nostra scuola». Lei è pronta a farlo, anche dopo che l'amministrazione comunale di Paese si è schierata contro di lei: «Da me non è venuto nessun genitore. Il nostro lavoro di educazione alla cittadinanza va avanti. Certo, le frasi arrivate dall'amministrazione mi feriscono personalmente e professionalmente. Ma feriscono soprattutto questa scuola e chi ci lavora con grande generosità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino