Il medico anti-chemio Rossaro contattato dal padre di Eleonora

Eleonora Bottaro e Paolo Rossaro
BAGNOLI DI SOPRA (PD) - Il padre di Eleonora, indagato insieme alla moglie per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento, proprio nei mesi della malattia della...

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BAGNOLI DI SOPRA (PD) - Il padre di Eleonora, indagato insieme alla moglie per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento, proprio nei mesi della malattia della figlia contattò più volte Paolo Rossaro, meglio conosciuto come il medico anti-chemio. Eleonora, morta ad appena 18 anni il 29 agosto dell'anno scorso perché ammalata di leucemia linfoblastica acuta, aveva rifiutato per tre volte di sottoporsi alla chemioterapia all'ospedale di Schiavonia, nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale civile e all'ospedale di Bellinzona in Svizzera. Una volontà, secondo la pubblica accusa rappresentata dal procuratore aggiunto Valeria Sanzari, dettata dai suoi genitori e non da una sua libera espressione. Una decisione, quella di non curarsi con la medicina tradizionale, cavalcata dal padre Lino Bottaro di 63 anni impegnato nei mesi della malattia della figlia, a prendere contatti, anche telefonici, con il dottor Rossaro.  


 

Il medico nel marzo del 2015 è stato condannato in via definitiva a un anno e sei mesi per omicidio colposo. La Cassazione aveva certificato l'esistenza del nesso di causalità tra le cure di medicina palliativa e la patologia di cui è morto Cristian Trevisan il 24 dicembre del 2007, camionista 35enne residente a Poiana Maggiore in provincia di Vicenza. Fino all'ultimo il dottor Rossaro aveva contestato la tesi secondo cui le sue terapie di sollievo dal dolore avrebbero, con criterio di certezza scientifica, indirettamente indotto (inefficacia terapeutica) la progressione dello stato di malattia neoplastica del camionista...

 
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Il Gazzettino