PADOVA Aveva molte carte in regola per ambire a quel posto di lavoro. L'età giusta, le competenze professionali, una buona esperienza alle spalle e la vicinanza rispetto a casa....
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LA DENUNCIA A raccontare i fatti è Maurizio Boccuto, 40 anni, una laurea in psicologia e un lavoro in un'agenzia di Padova. Nella sua ricostruzione non nomina esplicitamente l'azienda, ma il nome della ditta viene presto a galla: è la Emporio del Cuscinetto di Padova, al confine con Ponte San Nicolò, attiva da oltre 30 anni nel settore delle forniture industriali di componentistica meccanica. Cercava un venditore per il proprio settore commerciale e si è rivolta al consulente padovano. «Avevo individuato una persona perfetta - spiega Boccuto -, in possesso delle caratteristiche indicate dall'azienda: residente in provincia, dotato di una cultura nel settore industriale, voglia di lavorare e facilità al contatto umano. Ho fatto pervenire all'azienda la relativa scheda ottenendo l'ok per un incontro conoscitivo». Il colloquio c'è stato, una settimana fa, ma venerdì Boccuto ha ricevuto via mail il riscontro dal presidente decidendo poi di renderlo pubblico: «La persona mi è piaciuta e forse potrebbe essere valida - si legge -. Ma secondo le valutazioni di un altro nostro consulente esterno, nel nostro settore potrebbe essere difficile inserire un ragazzo che ovviamente si percepisce non essere italiano, e con un nome difficile da pronunciare».
Il consulente sgrana gli occhi e scuote la testa: «Questa è una situazione aberrante e le motivazioni sono senza dubbio ignobili.
Il Gazzettino