PADOVA - Approfittano di una gitarella pomeridiana fuori porta per fare i bulletti, ma le conseguenze della “bravata” sono gravi: due quindicenni vicentini, arrivati...
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«Dacci la bicicletta o ti accoltelliamo» gli hanno intimato puntandogli la lama contro. L’adolescente, che si stava facendo una passeggiata con un’amichetta, seppur spaventato, non si è perso d’animo: ha preso il cellulare e ha chiamato il 113 chiedendo aiuto. Così i poliziotti sono arrivati in una manciata di minuti e hanno trovato i due bulli che cercavano di rubare la bicicletta di una 30enne. Tutti sono finiti in questura: la proprietaria della bicicletta e il tredicenne, accompagnato da mamma e papà, a sporgere denuncia; i due “bulletti” per l’identificazione e l’arresto. Allibiti i genitori, che sono andati a prenderli in questura li hanno portati a casa: mai si sarebbero aspettati che i loro fifossero capaci di compiere azioni simili.
IL FATTO
Erano da poco passate le 18, venerdì, quando la centrale operativa della questura ha ricevuto la telefonata allarmata della giovanissima vittima. «Aiutatemi, due ragazzi mi hanno preso la bici, mi hanno puntato un coltello contro» avrebbe spiegato il tredicenne, descrivendo minuziosamente i due bulli. Un identikit che è stato utilissimo ai poliziotti della pattuglia delle Volanti che è intervenuta in piazza Mazzini. Gli agenti hanno subito individuato i due improvvisati rapinatori che, non contenti di aver sottratto la bicicletta al ragazzino, una “scassona” di pochissimo valore, hanno anche cercato di rubarne un’altra, legata alla rastrellieria. Quando i poliziotti li hanno trovati, i due vicentini stavano proprio tentando di tagliare il catenaccio con un tronchese. E dopo qualche minuto è arrivata anche la proprietaria della bicicletta, una trentenne padovana, che ha confermato che la bicicletta era sua.
Nello zainetto, gli agenti hanno ritrovato anche il coltellino con cui i due avevano minacciato il tredicenne. Insomma, beccati in flagranza, i ragazzini sono stati caricati sulla Volante e portati in questura, dove sono stati arrestati per rapina aggravata e tentato furto in concorso. Il tribunale dei Minori ha disposto la detenzione domiciliare. Alla tirata d’orecchi, invece, ci hanno pensato i genitori, una volta tornati a casa.
Marina Lucchin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino