PADOVA - Il Comune si è attenuto al dettato dell'accordo padano - analizza Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente - ma sono stati troppi i comuni,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
GLI SFORAMENTI«L'efficacia delle limitazioni continua Passi è stata diminuita anche dalla siccità dei primi mesi del 2019». Infatti a Padova dall'1 gennaio al 30 marzo abbiamo registrato 47 sforamenti del limite di legge giornaliero del pm10 (50 microgrammi per metro cubo d'aria): 19 in gennaio, 17 in febbraio e 11 in marzo. Un giorno su due abbiamo respirato aria avvelenata, e già l'1 marzo era stato superato il limite annuale di legge, cioè 35 giorni di superamenti. Nei primi 3 mesi di limitazione (dal 1 ottobre al 31 dicembre), invece, gli sforamenti sono stati molti di meno: solo 19.
Per la stagione a venire (1 ottobre 2019 - 31 marzo 2020) è necessario fin da subito, dice Legambiente, «che Padova e gli altri comuni capoluogo facciano pressione sulla Regione per ottenere una delibera che renda più stingente, omogenee e territorialmente ampio il blocco dei veicoli più inquinanti. E Padova dovrebbe l'accordo padano lo consente fare da battistrada istituendo il blocco degli euro 4 diesel già durante tutto il prossimo periodo di limitazione».
LE PROPOSTE«In città si cominci a tenere fuori i diesel e i veicoli più inquinanti con una politica di road pricing e ticket pricing: in sintesi un pedaggio per scoraggiare l'accesso per i veicoli più inquinanti alla città, a tutta la città, non solo al centro. Grazie a questa misura sarà possibile anche raccogliere le risorse economiche per ridare priorità alla mobilità pubblica orientandola verso le emissioni zero, aumentando la frequenza delle corse dei bus e disegnando nuove corsie preferenziali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino