PADOVA Il bigliettaio infedele ha un complice. È stato “pizzicato” un secondo dipendente comunale abile nel falsificare i tagliandi di ingresso per visitare i...
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Tutto è venuto a galla la scorsa settimana, quando una turista disabile si è vista costretta ad acquistare un biglietto, quando per regolamento avrebbe dovuto accedere al museo in forma gratuita. La donna, molto arrabbiata, ha deciso di presentare un esposto-denuncia e sono scattate le indagini da parte degli uomini della polizia locale. Gli inquirenti, dopo una serie di accertamenti, sono riusciti a risalire al bigliettaio in forza al complesso Eremitani e dipendente del Comune. Un 56enne residente in città. Gli investigatori, su mandato della Procura, hanno effettuato una perquisizione nell’appartamento dell’uomo e hanno trovato e sequestrato una stampante. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’impiegato comunale la avrebbe utilizzata per riprodurre migliaia di falsi biglietti. E nei giorni scorsi gli investigatori hanno effettuato una seconda perquisizione, questa volta nell’abitazione del complice, anche lui un dipendente comunale sui 50 anni al lavoro sempre nella biglietteria del complesso Eremitani. In casa gli inquirenti hanno sequestrato un computer e una stampante. L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati per falso e truffa. A entrambi sono stati controllati i conti correnti bancari, ispezione effettuata dagli uomini della Guardia di Finanza della polizia giudiziaria della Procura.
IL COMUNE
Nessuna sospensione dal lavoro intanto per i due indagati. Nonostante il clamore dell’indagine che ha coinvolto i due dipendenti comunali – uno era l’addetto alla biglietteria, l’altro strappava i biglietti all’ingresso dei musei civici- l’amministrazione Giordani ha deciso di non sospendere i due lavoratori. Lavoratori che, molto semplicemente, sono stati spostati in un altro settore dove timbrano regolarmente il cartellino ogni mattina. A monte di questa decisione ci sarebbe il fatto che, per i reati contestati, non sarebbe prevista alcuna sospensione. I biglietti falsificati, dai due indagati erano quelli che consentono di visitare il museo degli Eremitani, la Cappella degli Scrovegni, la sala Multimediale e palazzo Zuckermann. Biglietti che costano 13 euro per il ticket intero e 8 per il ridotto. Il timore è che la truffa durasse già da qualche anno e che, alla fine, il danno possa arrivare addirittura a 100mila euro. Ad aggravare il tutto c’è una circostanza che preoccupa, e non poco, il settore Musei. I dipendenti in questione, infatti, avevano alle spalle una lunga esperienza professionale ed erano considerati dei veri e propri punti di riferimento da colleghi e dirigenti. Il loro spostamento, così, sta creando più di qualche problema nella gestione del sistema museale.
Marco Aldighieri
Alberto Rodighiero Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino