PADOVA - Trenta euro da un turista australiano. Altrettanti da un portoghese. E poi altri venti a testa da quattro padovani. Ma nelle settimane scorse in tanti sono caduti...
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E' fuggito lasciando a terra la cartellina della falsa documentazione rilasciata ai pellegrini, attraverso la quale ora risaliranno al responsabile, o ai responsabili, del raggiro. La finta scheda per la raccolta dei fondi è stata sequestrata dai carabinieri che ora stanno svolgendo delle indagini per individuare il falso disabile, che in realtà era un abile truffatore.
Dal comando provinciale dell’Arma in via Rismondo spiegano: «Si tratta di uno spregevole comportamento di persone che lucrano impietosendo i fedeli e i cittadini ai quali raccontano di raccogliere fondi per bambini poveri».
Il consiglio dei carabinieri è quello di «non tenere conto degli individui che fanno sottoscrivere questa modulistica creata ad arte per ingannare i fedeli e i cittadini in visita alla Basilica, facendo leva sullo spirito di carità».
I PRECEDENTI
Non è la prima volta che i truffatori cercando di sfruttare i pellegrini proprio davanti alla basilica. Nel 2014 era stato condannato un bosniaco che fingeva di essere un frate che benediva i pellegrini sul sagrato. Era successo proprio nei giorni di festa del Santo quindi un religioso che impartiva benedizioni non sembrava poi così bizzarro. Tuttavia ciò che appariva strano era la sua insistenza nel pretendere un obolo in cambio della croce con l’olio che disegnava sulla fronte dei malcapitati devoti. Qualcuno ha pensato di segnalare la cosa ai carabinieri e anche in quel caso, alla vista dei militari il finto monaco aveva tentato di sgattaiolare via ma è stato acciuffato e poi denunciato, quindi condannato.
Marina Lucchin
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Il Gazzettino