PADOVA - «Olio, burro, pistacchi, formaggio. Sì, è vero, ho rubato al supermercato. Non sono una ladra, ma ho paura di non arrivare alla fine del mese»....
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Avevano appena fermato questa signora anziana, cliente abituale, con della merce non pagata. Il valore è piuttosto basso - parliamo di 14,55 euro - ma la legge parla chiaro e ora la signora sarà costretta a difendersi davanti ad un giudice.
LA BORSA NEL CARRELLO
La incontriamo nella casa dove vive da sola. Sono passate ventiquattro ore, ma lei è ancora decisamente alterata. «Non ho niente da dire, ho già spiegato agli addetti come sono andate le cose. Era pronta a pagare quello che c’era da pagare per finirla lì» dice inizialmente sbattendo la porta. Poi si calma, ci ripensa e ricostruisce tutto.
«Vado spesso a quel supermercato visto che è vicino a casa mia. Avevo fatto una spesa da 32 euro comprando generi alimentari e prodotti per la casa, e avevo i soldi giusti per pagare quella spesa. Siccome nel carrello avevo un’altra borsa, e ci ho infilato altra merce. Olio, burro, pistacchi, stracchino e Philadelphia. Ho pensato che sarebbe cambiato poco e che nessuno avrebbe potuto accorgersene».
Mentre parla, l’anziana donna tira fuori dalla tasca uno scontrino. È quello da 32,76 emesso pochi secondi prima che l’addetto la scoprisse con il resto della spesa. Aveva acquistato e pagato regolarmente detersivi, birra, coca cola, latte, funghi, cipolle e molto altro. Tutta quelle merce era finita nel carrello, il resto direttamente dentro una borsa. L’addetto alla sicurezza la teneva d’occhio: appena lei ha oltrepassato la cassa per uscire, lui l’ha fermata.
LA SPIEGAZIONE
Perché una donna di quell’età finisce a farsi denunciare dentro al supermercato dove la conoscono tutti? «Per soldi, per risparmiare - ammette lei, candidamente -. Sapevo che per pagare l’intera spesa avrei dovuto utilizzare anche un’altra banconota da cinquanta euro che avevo in portafoglio, ma ho pensato di tenermi da parte quei soldi perché mi servivano. Ho sbagliato, lo so». A questo punto la signora abbassa la testa e racconta le proprie difficoltà: «Prendo una pensione di invalidità di 425 euro al mese e ogni tanto vado a fare le pulizie da qualche famiglia della zona. La casa è di proprietà, ma le bollette si fanno sentire e quei soldi sono pochi. Ho chiesto aiuto anche ai Servizi Sociali, ma non è una situazione facile».
La settantacinquenne allarga le braccia, chiude la porta e torna in cucina. Alla solitudine ora si aggiunge la vergogna: «Spero che mio figlio non venga a sapere quello che ho combinato».
Gabriele Pipia
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Il Gazzettino