Ladra nomade nascondeva la refurtiva nelle mutandine della figlia

Ladra nomade nascondeva la refurtiva nelle mutandine della figlia
LEGNARO - Come nel celebre racconto di Charles Dickens “Oliver Twist” una nomade, imitando il perfido personaggio di Fagin, ha costretto tre ragazze minorenni a...

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LEGNARO - Come nel celebre racconto di Charles Dickens “Oliver Twist” una nomade, imitando il perfido personaggio di Fagin, ha costretto tre ragazze minorenni a rubare per lei. Tra loro c’è anche sua figlia che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto quattordici anni. Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Sergio Dini titolare delle indagini, la donna ordinava alle tre ragazzine di arraffare la merce dagli scaffali dei supermercati e poi di nasconderla nelle mutandine. 

E così F.H. di 36 anni, è stata iscritta nel registro degli indagati per furto in concorso aggravato dall’essersi avvalsa di persone minorenni, e anche di tentata rapina aggravata sempre in concorso. Gli episodi contestati, ancora per l’accusa, sono quattro e sarebbero stati consumati tra il giugno del 2017 e il maggio del 2018.

 
Era il 23 giugno di due anni fa quando la donna, sempre per l’accusa, è entrata nel supermercato “Conad” di Legnaro insieme alle tre ragazzine. Una di loro, di soli quindici anni, ha rubato una barretta alimentare sottraendola dal banco espositivo. Un sorvegliante del market si è accorto di quanto stava accadendo e si è avvicinato all’adolescente. Ma la nomade 36enne con l’obiettivo di impossessarsi della merce ha gridato alla guardia: «Guardami bene in faccia, ti faccio spezzare le gambe».
I FURTI
Il 4 giugno sempre del 2017 la nomade, ancora per l’accusa, è entrata nel supermercato “Conad” di Legnaro e ha aiutato la figlia di nemmeno quattordici anni, a rubare quattro flaconi di tintura per capelli del valore di 40 euro. La ragazzina ha poi occultato i prodotti nelle mutandine, come le aveva ordinato la madre. Anche in questa occasione la nomade sarebbe stata accompagnata da altre due minorenni. 
Diciassette giorni più tardi, il 21 giugno del 2017, la nomade, ancora per l’accusa, è tornata al supermercato “Conad” di Legnaro ancora con la figlia e le altre due ragazzine. E come nella prima occasione ha aiutato la figlia a rubare quattro confezioni di integratori alimentari per un valore di 45 euro. L’adolescente, pure questa volta, ha nascosto la merce nelle mutandine. 
Quasi un anno più tardi, il 17 maggio dell’anno scorso nel quartiere di Camin a Padova, F.H., insieme ad altre persone non identificate, avrebbe rubato da un’auto in sosta una borsetta da donna con all’interno 2 mila euro e alcune carte di credito. Una di queste è stata utilizzata per effettuare un prelievo da 250 euro.
IL PRECEDENTE

Federica Hodorovich lo scorso luglio è stata condannata dal Tribunale di Padova a scontare la pena di un anno, un mese e tre giorni per un furto commesso a Vigonza il 21 marzo del 2012 in un centro commerciale. La nomade, italiana, prima dell’ordine di carcerazione eseguito dai carabinieri era già stata sottoposta agli arresti domiciliari. La trentaseienne ha numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, in particolare furti. 
Marco Aldighieri Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino