PADOVA - Quando i dipendenti dell’area della Ricerca di Padova del Cnr torneranno oggi al lavoro, si troveranno senza mensa aziendale. Il 20 dicembre la responsabile Tiziana...
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LE FESTIVITÁ
Gli uffici, poi, sono stati chiusi per le festività natalizie e riaprono solo oggi. Giorno in cui, continua la responsabile, «ci accorderemo per le procedure di riconsegna dei locali e delle attrezzature messe a disposizione dall’1 gennaio 2010, con l’avvio del contratto». Sulla questione i sindacati stanno anche ipotizzando di manifestare con un sit-in davanti alla sede.
Il direttore del Cnr, Piergiorgio Sonato ha dunque inviato a tutti i dipendenti una mail in cui fornisce le indicazioni su come affrontare la prima settimana senza mensa, quella che inizia proprio oggi.
LE INDICAZIONI
«Per il personale afferente al Consorzio Rfx viene garantito il buono pasto da 7 euro, mentre per il personale tecnico-amministrativo messo a disposizione da parte dell’Università di Padova è opzionale utilizzare i servizi convenzionati previsti da UniPd oppure ricevere un buono pasto da 5,29 euro».
«Questa differenziazione - prosegue la comunicazione - è resa necessaria da problemi fiscali inerenti il rilascio del buono pasto. Le attività sperimentali su Spider previste dall’8 all’11 gennaio prevederanno una interruzione dalle 12 alle 14. Le squadre di emergenza hanno dato disponibilità a garantire la continuità del servizio durante tutto l’orario di lavoro giornaliero e per questo li ringrazio tutti per la disponibilità. Si ricorda che per motivi assicurativi il personale che esce dall’area di ricerca per la pausa pranzo è tenuta a registrare l’uscita».
NEI PROSSIMI GIORNI
Per le settimane successive, continua la mail, «si prevede una diversa organizzazione per quanto riguarda il personale che lavora in attività di orario vincolato per la partecipazione alle attività sperimentali su Spinder. Con il ritorno alla disponibilità degli spazi dell’attuale mensa stiamo studiando altre possibilità meno impattanti che finalizzeremo nelle prime settimane di gennaio. Capisco il disagio a cui tutti stiamo andando incontro, stiamo facendo il possibile per ridurlo al minimo nel più breve tempo possibile». Intanto i trecento dipendenti si dovranno adattare.
Marina Lucchin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino