Caffè e spritz per cacciare gli spacciatori: ecco i nuovi giardini dell'Arena

I nuovi giardini Arena
PADOVA Migliaia di luci illuminano il parco, si passeggia tra chioschi e tavolini, avvolti dal bello. C’è chi beve un cocktail con amici, chi assaggia qualche...

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PADOVA Migliaia di luci illuminano il parco, si passeggia tra chioschi e tavolini, avvolti dal bello. C’è chi beve un cocktail con amici, chi assaggia qualche cicchetto o si siede al tavolo in compagnia del proprio cane. La rinascita dei giardini dell’Arena inizia da una sera d’estate e prosegue la mattina con il caffè. Il progetto porta la firma di Antonio Colella, organizzatore del Parco della Musica e titolare del circolo Mame.

 
I CHIOSCHI
Con la collaborazione del Comune, Colella e altri quattro soci hanno installato nuovi punti bar e ristoro, organizzando anche una serie di eventi per valorizzare l’area. Il parco pubblico spesso teatro di un fiorente mercato di biciclette rubate, aggressioni e spaccio di sostanze stupefacenti è tornato ad accogliere i padovani. I “nuovi” giardini dell’Arena aprono alle nove del mattino, un chiosco offre colazioni e pranzi veloci. In serata si illuminano anche gli altri punti bar, c’è la possibilità di cenare con hamburger, piatti tradizionali o di mangiare un gelato. I cancelli chiudono alle due di notte, la sicurezza è garantita da un servizio di sorveglianza interno. Per i pusher sembra non esserci più posto, o almeno non all’ombra della Cappella degli Scrovegni e accanto all’antico teatro romano di Padova.
IL COMUNE
«I giardini dell’Arena sono l’esempio di una battaglia positiva – dichiara il sindaco Sergio Giordani -. Un luogo spesso al centro dell’attenzione perché oggetto di brutte frequentazioni è diventato il salotto bello della città. Su temi difficili come degrado e spaccio, riempirsi la bocca solo di polemiche serve a descrivere il problema ma non a risolverlo. La politica non deve limitarsi alle parole, ma deve anche tradursi nei fatti. Attraverso iniziative come queste si possono fare passi in avanti concreti, per restituire e far rivivere ai padovani spazi occupati da spacciatori e malintenzionati. Un sentito ringraziamento va all’associazione che, con coraggio e dedizione, ha accettato la sfida in solitaria. Senza il loro aiuto, non potremmo brindare oggi».
FINO A GENNAIO

I giardini dell’Arena saranno aperti tutti i giorni, tempo permettendo, fino al 15 gennaio. L’associazione di Colella, forte di alcuni partner, è stata l’unica ad aver partecipato al bando promosso dall’amministrazione comunale per riqualificare l’area. Il Comune ha offerto gratuitamente il parco pubblico, mentre l’associazione di Colella si è occupata di tutti gli investimenti sia in termini di strutture, che di forniture, che di forza lavoro. La squadra è composta da Aisha Ruggeri, responsabile delle attività sportive, culturali e sociali; Sara Zampiron, responsabile food and beverage; Simone Fogliata, responsabile eventi e Michele Orlando, progettista. Le iniziative spaziano dal sociale, allo sport, al ricreativo, fino al mutualistico. Sono previste visite botaniche guidate con tecnici forestali, la targetizzazione mediante apposito arbotag degli alberi, attività sportive e artistiche en plein air in collaborazione con associazioni note già operanti in città da molto tempo, installazioni artistiche ispirate alla storia dell’area in accordo con il settore culturale e verde. Ma è anche in programma l’incentivazione dei produttori locali di Art hand made ed espositori di varie tipologie di artigianato, tre giorni dedicati alla diversa abilità in occasione del tre dicembre, una sfilata a favore della sensibilizzazione dei disturbi alimentari il 19 ottobre, l’inserimento nella Padua City Bike con tour storici in bici che partono dai giardini, la collaborazione con il turismo fluviale della scuola storica Zocca e molto altro ancora. I giardini dell’Arena hanno una storia secolare e il rilancio è stato messo a punto anche in vista della candidatura Unesco di “Padova Urbs Picta”. Il programma è stato depositato presso la Sovrintendenza ed è in attesa di conferma dei permessi tecnici.
Elisa Fais Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino