PADOVA - «Sì, ho letto dell'ultima raffica di colpi in città e so che potrebbe trattarsi di uno sbandato. Ma da noi la storia è diversa: qui ci...
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A Padova il tema è sempre più sentito e molti commercianti sono di nuovo pronti a uscire in strada con le passeggiate di controllo serale, come nel 2014. Prima i sei colpi in due mesi tra bar e negozi di galleria Borromeo, poi la spaccata alla pasticceria Baessato di Largo Europa e, lunedì scorso, la spaccata senza bottino al caffè Pedrocchi. Ora il nuovo furto da WellDone, che aumenta ulteriormente i timori degli esercenti.
DOPPIO BOTTINOLa prima intrusione nel locale, frequentato dagli amanti degli hamburger, era avvenuta nella notte tra l'11 e il 12 agosto. «In quel caso i ladri sono entrati rompendo una grata sul retro della cucina - racconta il gestore -. Hanno portato via 300 euro di fondo cassa ma soprattutto si sono concentrati sulla cassaforte rubando altri 1.500 euro. Abbiamo presentato denuncia, ma ora siamo di nuovo nella stessa situazione». Ieri mattina infatti gli uomini dell'Arma sono tornati in via Gozzi (la strada dove ha sede pure la polizia locale) per un nuovo sopralluogo. «Domenica notte hanno forzato la porta - spiega sempre Cavina -. In cassa hanno trovato 300 euro, ma c'erano anche 2.700 euro in cassaforte. La netta sensazione è che si tratti degli stessi malviventi».
Com'è possibile che i banditi sapessero perfettamente come muoversi per puntare alla cassaforte? «Noi abbiamo delle grandi vetrine - riflette il titolare - ed è probabile che qualcuno ci abbia spiato durante una chiusura. Dev'essere per forza gente esperta. In entrambi i casi abbiamo trovato la cassaforte già aperta, senza alcun segno di effrazione. Eppure era sempre stata chiusa regolarmente».
LO SFOGOQuesta è la cronaca, poi c'è la rabbia. «La zona non è certo sicura - evidenzia Cavina, di origine bolognese ma padovano da undici anni -. Le luci di piazzale Boschetti non funzionano più come prima e questo ci penalizza. Vediamo spesso un viavai sospetto e per questo chiediamo sia maggiori controlli notturni che un potenziamento dell'illuminazione».
Il locale è aperto da tre anni e ora è arrivato il momento di potenziare i sistemi di sicurezza. «Installeremo nuove telecamere di sorveglianza - garantisce -, rinforzeremo la porta d'ingresso e acquisteremo pure un sistema d'allarme adeguato. Dobbiamo darci da fare in tutti i modi possibili».
LA PROTESTA DELLE AZIENDEIl problema della sicurezza si intreccia spesso e volentieri con i temi della sporcizia e del degrado. Ad alzare la voce nelle ultime settimane sono state anche diverse aziende di via Pellico in zona Torre, come per esempio la Schiavon Sistemi: «Abbiamo sollecitato per l'ennesima volta un'immediata manutenzione della via, invasa da erbacce e immondizie, perfetti rifugi per ratti e insetti - racconta il titolare, Flavio Schiavon -. La strada è completamente abbandonata anche dal punto di vista della sicurezza: pochi giorni fa c'è stato un tentativo di furto con danni alla portone del condominio e ai veicoli parcheggiati nei posti riservati ai dipendenti. Ci aspettiamo che il Comune risolva in modo radicale, una volta per tutte, i problemi della strada».
Lo scorso 12 agosto, infatti, qualcuno ha sradicato dei pezzi di un muretto per poi scagliarli contro la vetrata di un condominio, senza riuscire però ad abbatterla. In molti altri casi e in molte altre strade, invece, purtroppo il tentativo è andato a buon fine. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino