Bullizzata alle elementari, la famiglia arriva a scuola con l'avvocato

Bambini entrano a scuola
PADOVA - Alza la gonna alla compagna di classe e i genitori della bambina si presentano a scuola con l’avvocato. Protagonisti della vicenda due alunni, compagni di classe,...

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PADOVA - Alza la gonna alla compagna di classe e i genitori della bambina si presentano a scuola con l’avvocato. Protagonisti della vicenda due alunni, compagni di classe, che frequentano una scuola primaria della città. Il bambino sarebbe piuttosto esuberante e, in qualche occasione, avrebbe infastidito la sua compagna di classe. Qualche spinta, una presa in giro, una gonna alzata. Cose da bambini, potrebbe pensare qualcuno. Di certo non i genitori della piccola che, nei giorni scorsi, si sono rivolti ad un avvocato per chiedere che la figlia venga trasferita in un’altra scuola.

 

La richiesta, però, è stata respinta al mittente dalla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo a cui fa riferimento la primaria. Una circostanza che ha convinto la famiglia ad andare fino in fondo. Ieri mattina, così, c’è stato un incontro tra i genitori, il legale della famiglia e la dirigenza dell’istituto comprensivo. Incontro durante il qualche i familiari avrebbero avanzato l’accusa che la bambina venga bullizzata dal suo compagno di classe. Da parte della scuola, però, sarebbe stato ribadito che non ci sono i presupposti per trasferire la bimba nella primaria che era stata richiesta dai genitori. Allo stesso tempo, però, è stato riconosciuto il comportamento particolarmente esuberante del bambino finito sotto accusa . Dopo un confronto con la sua famiglia si è deciso così che il minore potrà frequentare le attività mattutine della scuola, ma non quelle pomeridiane. Della questione sarebbe stato informato anche il settore Servizi scolastici che, però, preferisce mantenere il massimo riserbo. Si tratta infatti di una situazione estremamente delicata che coinvolge due minori molto piccoli. Una vicenda dai contorni molto sfuggenti dove tutto potrebbe essere diverso rispetto a quello che appare. Proprio per questo, ieri nessuna delle parti coinvolte ha ritenuto opportuno commentate la vicenda. Resta il fatto che i rapporti tra insegnati e genitori nelle scuole si confermano complicati. L’aver fatto ricorso a un legale per affermare quello che, secondo loro, è un diritto, conferma il fatto che i familiari della bambina non sono riusciti ad instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione con il corpo insegnate. Non solo. Questo episodio conferma il fatto che, molte famiglie, cercano in tutti i modi di trasferire i loro figli da determinate scuole. Il fenomeno si sta registrando da qualche tempo. Soprattutto nei quartieri più multietnici si sta verificando una progressiva emorragia di iscrizioni nelle primarie e secondarie di primo grado. Soprattutto le famiglie italiane, infatti, preferiscono iscrivere i loro figli non nei quartieri di residenza, ma negli istituti scolastici che si trovano in centro storico. A conferma di questo si registra , nell’ultimo decennio, un boom di iscrizioni alla primaria Carraresi e alla media Petrarca, che si trovano entrambe nel cuore della città. I numeri, d’altro canto, confermano la presenza massiccia di bambini immigrati soprattutto nelle scuole dell’Arcella e della Stanga. Alberto Rodighiero Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino