PADOVA - Da una parte i vertici dei carabinieri, dall’altra il segretario dell’Appe e il titolare del Gancino di piazza Duomo. Un lungo confronto per entrare nel...
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GLI ULTIMI EPISODI
Il faccia a faccia è andato in scena martedì pomeriggio al comando dei carabinieri di via Rismondo. Filippo Segato (Appe) e Toni Ymeraj (Gancino) hanno chiesto e ottenuto di essere ricevuti dal comandante della Compagnia di Padova, Martino Della Corte, e dai comandanti delle stazioni di Padova Principale e Prato della Valle, Giovanni Soldano e Giancarlo Merli. Il titolare del locale ha raccontato una serie di preoccupanti episodi capitati nelle ultime settimane. Sabato 9 novembre alle undici di sera, per esempio, c’è stata l’ennesima lite tra ubriachi dietro al Duomo, culminata con la fuga di un uomo dentro il locale per ripararsi dal suo inseguitore.
LE PREOCCUPAZIONI
«Abbiamo avuto modo di approfondire il contesto in cui molti esercenti lavorano di notte - spiega Segato -. Ci sono episodi che generano preoccupazione e che abbiamo ritenuto giusto segnalare ancora una volta all’Arma. È stata l’occasione giusta per fare il punto della situazione su tanti aspetti. Prendiamo ad esempio le rapine: i dati dicono che sono in diminuzione, ma molti gestori quando escono con l’incasso spesso e volentieri nel tragitto dal locale alla macchina hanno paura. C’è anche il tema della sicurezza delle dipendenti di sesso femminile: trovarle è sempre più difficile perché molte ragazze hanno paura ad uscire dal locale da sole all’una o alle due di notte per tornare in macchina. Abbiamo parlato anche del fenomeno delle spaccate: per fortuna pare vivere un periodo di sosta, ma negli ultimi anni ci ha creato tanti pensieri».
L’APPELLO
Due le richieste avanzate dall’Appe. La prima: «Maggior visibilità delle forze dell’ordine. Sappiamo che carabinieri e polizia si muovono molto nelle piazze, anche in borghese, ma agenti e carabinieri a piedi in divisa aiuterebbero. Lo stesso vale per il passaggio di auto con i lampeggianti. I nostri baristi hanno bisogno di sentirsi più sicuri». La seconda: «Organizzare un grande incontro formativo con tutti i gestori per dare loro numerose indicazioni. Come ci si comporta se entra nel locale una banda armata? Chi bisogna chiamare? È meglio contrastare o stare immobili? Le domande da fare sarebbero moltissime, dai carabinieri abbiamo avuto massima disponibilità. Il dialogo è alla base di tutto». Applaude l’assessore al Commercio Antonio Bressa: «Quella dell’Appe è un’ottima iniziativa e anche noi siamo a disposizione per aiutare che gli esercenti siano loro stessi protagonisti nella prevenzione e nella lotta agli episodi di micro-criminalità».
L’Appe conta circa 1.200 associati in tutta la provincia, di cui 400 solo a Padova. «Rispetto a dieci anni fa il tema della sicurezza è sicuramente molto più sentito in ogni territorio, soprattutto a Padova e nei centri di medie dimensioni - spiega Segato -. Le problematiche sono differenti. Ad Abano per esempio abbiamo ricevuto diverse segnalazioni legate all’accattonaggio, mentre ad Este e nel resto della Bassa è più diffuso il problema dello spaccio».
Gabriele Pipia
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Il Gazzettino