Arcella, ordinanza di Giordani anti-degrado

Il sindaco Giordani e il comandante della polizia locale Fontolan all'Arcella
PADOVA - Si allarga il perimetro entro il quale pubblici esercizi ma anche negozi e attività artigianali devono rispettare un orario preciso, che può essere...

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PADOVA - Si allarga il perimetro entro il quale pubblici esercizi ma anche negozi e attività artigianali devono rispettare un orario preciso, che può essere ristretto sotto sanzioni. Una delle regole riguarda l’obbligo di dotarsi di un addetto all’assistenza alla clientela come i bar del centro sottoposti alla “patente a punti”. Ieri il sindaco Giordani ha firmato una nuova ordinanza che non solo conferma i termini di quella sperimentale di ottobre che doveva durare sei mesi ma prevede il suo impiego anche tutto l’asse di via Annibale da Bassano e la parte iniziale delle vie immediatamente laterali, da via Santissima Trinità a via Bernina, da via Menotti a via Ticino e via Zara.

 In pratica alcuni esercizi nel mirino come kebab, phone center, ma pure acconciatori ed estetisti potranno tenere aperto fino alle 22.30 ma per farlo dovranno accettare alcuni termini della patente a punti.
«L’ordinanza mantiene alcuni punti del precedente dispositivo, penso, per esempio, all’apertura di bar e ristoranti fino mezzanotte, alla chiusura alle 22 per sale slot e centro scommesse - spiega l’assessore al Commercio Antonio Bressa – Per le attività che erano colpite dalla chiusura alle 20, quindi kebab, rosticcerie, piadinierie, friggitorie e pizzerie per asporto a cui vanno sommati praticamente tutti i negozi etnici presenti in zona: dai parrucchieri, ai mini market l’orario di chiusura viene confermato alle 22.30 con un criterio che prevede sanzioni pecuniarie e diminuzioni dell’orario di apertura proporzionate nel tempo in caso di violazione della legge. Finora ci sono state solo 7 sanzioni, un bilancio positivo».
IL CONTROLLO
Le sanzioni riguardano essenzialmente due aspetti: il rispetto degli orari di apertura e gli assembramenti rumorosi che si creano davanti a questi locali. Per evitare il secondo fenomeno, le attività commerciali devono anche dotarsi dell’“addetto all’assistenza alla clientela”, una sorta di steward che dovrebbe garantire la sicurezza e il decoro. In questo caso, però, c’è qualche dubbio che i titolari di queste attività abbiano la forza economica per assumere questo tipo di personale. È molto probabile, infatti, che questa figura venga ricoperta dal titolare stesso, con tutti i limiti del caso.
LE SANZIONI

Nello specifico, le sanzioni per quel che riguarda il disturbo alla quiete pubblica e gli assembramenti di clienti, al primo intervento dei vigili prevedono una multa da 25 a 500euro, al secondo, la multa e la chiusura anticipata del locale alle 20 per 15 giorni, al terzo, multa e 30 giorni di chiusura anticipata e, al quarto, la sanzione più l’obbligo di abbassare per sempre le serrande alle 20. In caso di inosservanza dell’orario di chiusura, scatta una multa da 25 a 500 euro. Se non c’è assistente clientela la sanzione è da 25 a 500 euro. Il perimetro in cui è in vigore l’ ordinanza è compreso tra via Eremitano, viale Codalunga (tratto compreso tra piazzale stazione e via Trieste), via Trieste (tratto viale Codalunga- via Valeri), via Valeri, piazzale Stazione, piazzale Stazione (escluso interno stazione ferroviaria), cavalcavia Borgomagno, vicolo Aspetti, via Aspetti (tra cavalcavia e l’intersezione con viale Arcella e via Minio), via Annibale da Bassano (fino al cavalcavia) e via Avanzo (fino a via Fasolato).
Mauro Giacon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino