Il Comune sfratta la cantina dopo 50 anni, protesta all'Arcella

La cantina di piazza Azzurri
PADOVA «Perché chiudere un’attività commerciale storica dell’Arcella, che conta oltre 500 clienti ed ha sempre regolarmente pagato l’affitto...

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PADOVA «Perché chiudere un’attività commerciale storica dell’Arcella, che conta oltre 500 clienti ed ha sempre regolarmente pagato l’affitto al Comune, per far subentrare al suo posto un’associazione, la quale potrebbe trovare sede adeguata alla propria attività in molti altri contesti del quartiere?». Stefano Zavattiero, che gestisce la rivendita di vini sfusi “Conselve cantine e vigneti”, presente da 50 anni nel locale di proprietà comunale al civico 5 di piazzale Azzurri d’Italia, chiede all’amministrazione il rinnovo del contratto d’affitto, scaduto lo scorso marzo, per poter continuare a tenere aperto il punto vendita.

 
L’AFFITTO
Il titolare, sottolinea in particolare la funzione sociale dell’esercizio, come punto di riferimento per moltissimi anziani del quartiere: «Abbiamo molti clienti ultra ottantenni e novantenni, e perfino centenari, che frequentano la cantina, e consegniamo il vino a domicilio a tantissime persone. Abbiamo ricevuto in questi giorni una raccomandata dal Comune, che ci obbliga a lasciare l’immobile entro agosto. Così purtroppo saremmo costretti a cessare definitivamente l’attività, dal momento che non abbiamo trovato all’Arcella nessun altro spazio idoneo, dotato di parcheggio adatto alle manovre dei camion per i rifornimenti e di aree sosta per le vetture dei clienti, che arrivano a prendere il vino in macchina. Viceversa, non capiamo perché il Comune vuole mandarci via per cedere il nostro posto a un’associazione, la quale invece, con meno problemi di noi, potrebbe collocarsi in altri spazi pubblici esistenti in questa parte della città».
LE REAZIONI

Numerosi esponenti politici si schierano dalla parte del gestore. «La cantina costituisce una presenza anche sociale importante nel quartiere, ed è una decisione prettamente della giunta, di cui non siamo tutti soddisfatti quella di non rinnovare l’affitto - osserva il consigliere comunale Simone Pilitteri (Lista Giordani sindaco) -. Ci sono perplessità a riguardo, ed è un peccato che l’esercizio debba chiudere». Sulla stessa linea il consigliere comunale di Lista Giordani, Luigi Tarzia: «Ho espresso personalmente all’assessore al Patrimonio, Andrea Micalizzi, la mia contrarietà su quanto deliberato dalla giunta, che mi sembra una decisione miope, dal momento che la cantina svolge un servizio sociale e porta il vino a casa a molti anziani. Mi chiedo inoltre se l’associazione a cui si vuole concedere il locale in piazzale Azzurri 5 garantirà lo stesso canone d’affitto del vianaio. E ancora, perché non si è piuttosto pensato di ospitare questa associazione nella casetta Berta in via Benedetti, occupata dai primi di maggio?». Come soluzione al problema, l’esponente di Area Civica Andrea Rossi propone al Comune di stipulare con la cantina «una proroga d’affitto, tramite contratto ponte di durata limitata, che non leghi le mani all’amministrazione in caso debbano partire, prossimamente, progetti edilizi di rigenerazione urbana in piazzale Azzurri, tali da richiedere lo spostamento di tutti i negozi, e intanto conceda al gestore della cantina la possibilità di cercare con più calma spazi appetibili commercialmente, dove spostare l’attività». Sul fronte dell’opposizione, anche il consigliere comunale Ubaldo Lonardi, (Lista Bitonci), sostiene che «non si possono prendere decisioni senza tener conto della storia del quartiere. Con disposizioni sospette di questo tipo, e l’arrivo dell’ennesima associazione, non si fa crescere l’Arcella, anzi se ne decreta l’inarrestabile declino».
Isabella Scalabrin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino