La scienziata striglia i medici di famiglia: «Basta diagnosi al telefono»

Antonella Viola
PADOVA - Un anziano di 85 anni scivola in casa. Non vuole dare da pensare ai parenti stretti, per qualche giorno fuori città, e chiama direttamente il suo medico di...

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PADOVA - Un anziano di 85 anni scivola in casa. Non vuole dare da pensare ai parenti stretti, per qualche giorno fuori città, e chiama direttamente il suo medico di famiglia. Questo, anzichè andarlo a visitare, si fa descrivere i sintomi al telefono ed elabora una diagnosi a distanza prescrivendo un medicinale di uso comune. Più tardi la figlia scoprirà che l'uomo, Gerardo Viola, in quel ruzzolone si era fatto parecchio male, talmente tanto da richiedere il ricovero ospedaliero. La diagnosi, quella vera: frattura di omero e gomito. Ieri l'anziano è stato operato dall'équipe del professor Pietro Ruggieri, direttore dell’Unità operativa complessa di Ortopedia dell'Azienda ospedaliera. La figlia di quell'anziano signore è Antonella Viola, direttore scientifico dell'Istituto di ricerca pediatrica "Città della Speranza", colei cioè che sovrintende gli studi che vengono compiuti dagli oltre trecento ricercatori impegnati nella Torre alla Zip.

 

Uno sfogo che la scienziata, laureata in Scienze biologiche all'Università di Padova dove ha conseguito anche il titolo di dottore di ricerca, adesso ordinario di Patologia generale presso il Dipartimento di Scienze biomediche, ha affidato a Facebook. "Cari medici di famiglia - esordisce in un piccatissimo post - quando la smetterete di fare diagnosi al telefono tipo "Google doctor" e tornerete a fare i medici e visitare i pazienti? Giovedi mio padre, 85 anni, cade. Io e mio marito siamo all’estero e lui decide di non dirci nulla per non allarmarci ma chiama il medico di famiglia che al telefono gli chiede se riesce a muovere le dita e decide che è solo una contusione guaribile con Tachipirina". L'uomo però non si sente per nulla bene. Due giorni dopo la figlia torna in Italia e si precipita a casa del genitore. "Sabato sera io rientro a Padova e vado a trovarlo. Si vede subito che non è una contusione, lo porto in Pronto soccorso e viene ricoverato per fratture multiple e scomposte: omero, gomito e sospetto anca". Antonella Viola non riesce a contenere la rabbia: "Solo una parola: vergogna!". E racconta: "Mio padre è attivo, autosufficiente, cammina benissimo, fa la spesa, fa le scale. Vive con mia mamma che ha 77 anni e fa pesi in palestra". Insomma una coppia dall'età biologica ben più giovane di quella anagrafica. "Per fortuna l'anca è salva", tira un sospiro di sollievo la docente universitaria che di professione fa l'immunologa, si occupa in particolare cioè delle difese immunitarie contro il cancro (per la sua attività quattro anni fa ha ottenuto dal Consiglio Europeo della Ricerca, l’Erc Advanced Grant, una sorta di Oscar della scienza), e vanta un curriculum lunghissimo e prestigioso, esperienze in Italia e all'estero. Ggià vicedirettore dell'Istituto veneziano di medicina molecolare (Vimm) di Padova, capo dei Laboratori per l'immunità adattativa presso il Centro di ricerca Humanitas (Milano), ricercatore Embo (Organizzazione europea di biologia molecolare): insomma un pezzo da novanta che il mondo della sanità lo conosce a menadito. E quel medico di base, con ambulatorio a Padova? "L'ho contattato sabato notte ma finora non ha ancora risposto al mio sms, non ha dato spiegazioni nè si è scusato. Nulla di nulla. Ma per fortuna - chiosa la prof. Viola - la sanità non è tutta così: mio padre è stato preso in carico dal gruppo del professor Ruggieri che lo sta seguendo con molta attenzione e competenza". Adesso Gerardo dovrà osservare un periodo di riposo e riabilitazione. Dal canto suo il dottor Domenico Crisarà, segretario provinciale e regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), informato dell'accaduto, ha preferito non commentare.
Federica Cappellato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino